Dopo tanti anni di assidua collaborazione, ricca di successi, Milena Gabanelli ha sospeso il proprio rapporto con la Rai, rete televisiva nella quale ha cominciato a muovere i primi passi, sino a raggiungere l’apice con “Report”, il programma di giornalismo di inchiesta più seguito

Dopo aver lasciato le redini di “Report” qualche mese fa, per tornare, forse, a fare l’inviata, di Milena Gabanelli si erano quasi perse le tracce.
Solo ieri, dopo che lei stessa ha sciolto le riserve sul proprio futuro e sulle richieste avanzate dal Cda della Rai, abbiamo saputo che non la vedremo ancora per un pò, per la sua scelta di non voler accettare la proposta pervenutagli.

E’ la stessa Gabanelli che ha deciso addirittura di autosospendersi per un tempo indeterminato, fino a quando non le verranno avanzate nuove proposte, chiedendo l’aspettativa non retribuita.
«Non me la sento di mettere la faccia su un prodotto che non firmo (non essendone il direttore responsabile), ho chiesto oggi al dg di concedermi l’aspettativa non retribuita, fino a quando il cda avrà varato il nuovo piano news e deciso quegli accorpamenti che sarebbero il preludio per il varo di una nuova testata. Se a quel punto intenderà affidarmi la direzione troverà la mia disponibilità» – ha comunicato Milena Gabanelli.

Ciò che il Cda della Rai aveva prefigurato per la giornalista di “Report” è di prendere la condirezione di “Rai News24” insieme ad Antonio Di Bella, in qualità di delegata allo sviluppo del web e al data journalism. La Gabanelli non ha voluto accettare l’offerta in quanto se dovesse prendere in mano veramente un progetto così ambizioso, quello di rilanciare il portale di notizie online “Rai News24”, avrebbe bisogno dell’intera direzione. Inoltre,come lei stessa ha tenuto a sottolineare, il progetto ha problemi alla base, in quanto «la Rai, al contrario di tutte le tv del mondo, ha molti telegiornali, ma non ha un portale di news online organizzato in modo da valorizzare il lavoro dei suoi 1600 giornalisti sul web. La concessione dice che deve colmare il gap digitale, poiché una grande fetta di popolazione non si informa più attraverso i canali tradizionali, e ad oggi è completamente esclusa dal servizio pubblico pur pagando il canone. Un fatto gravissimo di cui sia l’azienda che la commissione di Vigilanza sono consapevoli. Il mio incarico era di preparare le condizioni per poter mettere tutti i 1600 giornalisti Rai (a partire dai corrispondenti esteri e regionali) in condizione di anticipare le notizie sull’online e fornire contenuti realizzati ed informazioni di cui sono depositari, e che, per ragioni di spazio, non possono essere condensate nei telegiornali. Il mio lavoro – continua Milena Gabanelli – è da tempo ultimato, e il piano prevede quasi esclusivamente l’utilizzo di risorse interne. L’ostacolo è questo: le testate sono troppe (Tg1, Tg2, Tg3, Tgr, Tg Parlamento, Rainews 24, Gr, Rai sport) e finché non se ne accorpa qualcuna non si può varare una nuova testata» (così come richiesto dai vertici della Rai che hanno bocciato il progetto iniziale).

Milena Gabanelli, alla direzione di “Report”, il programma televisivo di inchieste giornalistiche del quale è stata autrice e conduttrice a partire dal 1997

In attesa che qualcosa si muova e che il progetto parta, alla Gabanelli era stato offerto di lavorare per breve tempo al sito “Rainews.it” (con 40 giornalisti, 2/3 dei quali scelti da lei), che andrebbe però totalmente rilanciato ma «senza una definizione dei tempi, con risorse inadeguate a coprire le 24 ore, e senza nessuna possibilità di decollare proprio perché è sbagliato il presupposto: i colleghi non anticipano le loro notizie dentro al sito di una testata vissuta come concorrente».

La notizia del rifiuto e della richiesta dell’aspettative da parte della Gabanelli ha spiazzato tutto il Cda della Rai che con un comunicato ha replicato, affermando che «trova sorprendente e non comprensibile il rifiuto dell’offerta di condirezione di una delle più importanti testate del servizio pubblico con delega al sito web e al data journalism.Come certamente anche Gabanelli sa una nuova Direzione di testata non può essere varata se non nel contesto del nuovo piano dell’informazione che deve essere predisposto secondo le tappe e i criteri imposti dalla convenzione (Stato-Rai)».

Non conosciamo quali sviluppi futuri potrà avere la questione, se la Gabenelli riuscirà nel suo intento di salire alla guida di un progetto ambizioso (quale sarebbe totalmente in grado visti i precedenti, quali “Report”), o se sarà costretta a lasciare la Rai per trovare altrove quel che cerca. Ciò che è sicuro è che nessuno in Rai, con un minimo di intelligenza e visione, farà scappare Milena Gabanelli alla quale è probabile che prossimamente arrivino proposte allettanti anche da altre testate ed emittenti, private, che sfrutteranno le ambizioni della giornalista e l’incertezza nella quale ora si trova per attirarla e avvantaggiarsi rispetto alla spietatata concorrenza del settore.

Lorenzo Maria Lucarelli