Remi Enigma Lucidi questa volta non è riuscito a calcolare tutti i rischi: si ipotizza che sia rimasto intrappolato fuori dal 68esimo piano e stesse bussando alla finestra in cerca d’aiuto prima di cadere. Ma questa è un’ipotesi. Al momento non si hanno, infatti, risposte certe sulla tragedia.
Quello che si sa è che Lucidi si era recato alla Tregunter Tower con la scusa di andare a visitare un amico al 40esimo piano, informazione che si è poi rivelata falsa. Dai riscontri delle telecamere di videosorveglianza, lo scalatore avrebbe raggiunto il 49esimo piano e proseguito la sua corsa fino alla vetta della struttura. Al momento la polizia cinese, che conduce le indagini, continua a vagliare le immagini; manca ancora una versione ufficiale degli ultimi minuti dell’acrobata. La polizia ha anche perquisito l’ostello a Tsim Sha Tsui dove Lucidi aveva fatto il check-in il 17 luglio, e da cui sarebbe dovuto partire ieri sera.
Di lui restano le sue imprese impossibili. Immagini che da questa mattina si riguardano in continuazione sul profilo Instagram. Scatti e video che gli hanno permesso di lasciare il segno. Di vivere una vita spericolata. Purtroppo breve. Di sicuro intensa.
Chi era Remi Enigma Lucidi
Eppure Lucidi era un acrobata esperto, conosceva bene i rischi. Perché si è tradito? L’acrobata era riuscito a passare i controlli dell’edificio con la scusa di andare a trovare un amico al 40esimo piano. Quando hanno verificato che non era vero, ormai era troppo tardi.
Remi Lucidi, che sui social aveva aggiunto quella parola che racconta tanto di lui, ‘Enigma’, era sempre alla ricerca della foto estrema e perfetta. Molto seguito sui social per le sue imprese sempre al limite, questa volta forse non è riuscito a calcolare bene il rischio di quel che stava facendo.