L’avvocato egiziano, che seguiva il caso dell’omicidio di Giulio Regeni, è stato arrestato domenica. Le accuse hanno tutto l’aspetto di una montatura per impedire che la verità sul caso emerga.

L’avvocato egiziano Ibrahim Metwally Hegazy, che segue il caso della barbara uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni, è stato arrestato domenica all’aeroporto del Cairo mentre si stava imbarcando per Ginevra, dove era stato invitato dalle Nazioni Unite.

Le accuse contro di lui vanno dal gestire un’associazione illegale ed in contrasto con la costituzione egiziana al danneggiare la sicurezza dello stato attraverso rapporti con soggetti stranieri (la famiglia Regeni, in primis, ma anche organizzazioni sovranazionali).

L’associazione ECRF (Egyptian Commission For Rights and Freedom), l’organizzazione che assiste i parenti di Regeni in Egitto., di cui Metwally fa parte, è molto attiva nel seguire e denunciare ogni caso di sparizione forzata di dissidenti veri o presunti che avvengono con cadenza frequente in Egitto. Lo stesso figlio di Metwally è scomparso nel nulla due anni fa.

L’avvocato Metwally, che segue il caso della famiglia Regeni, era atteso domenica a Ginevra, dove avrebbe dovuto presentare – dietro invito delle Nazioni Unite – l’ultimo report prodotto dalla ECRF sulle sparizioni forzate. Ma ciò non è stato possibile, poiché l’uomo è stato arrestato al momento dell’imbarco, e di lui non si è saputo nulla per un paio di giorni.

L’altroieri è venuto fuori che Metwally è detenuto al Cairo, in un edificio dietro il tribunale del 5th Settlement (periferia est della città). «Non abbiamo parole, non possiamo fare altro che prendere atto di queste accuse false e chiedere immediatamente la sua liberazione» ha dichiarato il presidente dell’ECRF Mohammed Lotfy. La loro associazione è da tempo nel mirino degli uomini di Al – Sisi: lo scorso anno il suo presidente venne arrestato e imprigionato quattro mesi e mezzo con l’accusa di terrorismo, mentre lunedì il loro sito internet risultava oscurato.

Il presidente del Consiglio Gentiloni, commentando al Copasir la vicenda Metwally, ha detto che l’arresto dell’avvocato sarà affrontato dal Governo in occasione dei prossimi incontri con il governo egiziano, mentre rimane la volontà di fare piena luce sulla morte di Giulio Regeni, dopo l’uscita dell’articolo del New York Times.

Certo è che il ritorno dell’ambasciatore italiano in Egitto, da cui era stato ritirato proprio per la mancanza di collaborazione egiziana alle indagini, non aiuta minimamente a credere a quanto detto dal Premier in sede di Copasir. Anzi, sembra che, abbassatosi il polverone, ci si stia affrettando a far tornare tutto alla normalità, in nome degli onnipresenti interessi economici e strategici.

Lorenzo Spizzirri