Il colosso del lusso americano Tapestry si espande ed acquisisce la Capri Holdings, la società fondata da Michael Kors nel 1981. Tapestry con l’acquisizione diviene proprietario dei brand Versace, Michael Kors e Jimmy Choo, che si vanno ad aggiungere a gli altri già di proprietà della società come il newyorkese Coach. Una strategia acquisitiva che i trader dell’industria definiscono ‘’all’americana’’.

Tapestry si espande: il lusso in crescita

Versace show - Photo Credits milanofinanza.it

L’operazione di Tapestry, società newyorkese dal guadagno annuo di 5,88miliardi di dollari grazie ai brand che possiede, tra i quali Coach, di acquisire il controllo della Capri Holdings, e con questa di divenire proprietario di Versace, Michael Kors e Jimmy Choo, è costata 8,55miliardi di dollari ed è l’ultima dimostrazione dell’immediata espansione del luxury. Sono già 28 le acquisizioni avvenute negli ultimi 6mesi, come riporta l’ultimo aggiornamento della PwC global and Italian MeA trend in consumer market, per un aumento del 21,7per cento rispetto all’anno scorso. A superare la moda solo il comparto food con 48 accordi annunciati, e speciality retail con 31 transazioni.

Stime e guadagni dell’acquisizione

La nuova società che nascerà dall’unione dei due colossi del fashion sarà presente in 75 nazioni e sarà capace, secondo le stime, di raggiungere un utile di 2miliardi di dollari. A questo si aggiunge l’obbiettivo della Tapestry di raggiungere i 200milioni di dollari in sinergie entro due anni, con un aumento dei lavoratori che raggiungeranno i 33mila dipendenti. Tutto questo è stato possibile grazie al contributo della Bank of America e Morgan Stanley, che hanno permesso alla Tapestry di investire 8miliardi con un prestito, il quale ha concluso l’accordo quando la Capri Holdings, quotata al Nyse di New York, aveva un gap up del 50per cento superiore rispetto ai mesi precedenti, proprio quando la società aveva abbassato le stime di guadagno annuo a 5,7miliardi di dollari, aprendosi a nuovi possibili investitori. Ma nonostante l’acquisto, la Tapestry ha avuto una flessione del 12per cento del suo valore subito dopo l’annuncio, ma non ora che il titolo è in crescita. A dirigere l’operazione è stato John Idol della Capri Holdings, che dice:

‘’non è una sconfitta ma una vittoria, un’apertura del lusso americano a nuovi scenari interazionali. L’industria si espande e noi con questa. Ora siamo più competitivi di prima.’’

Spiegando come questa sia un’opportunità di crescita e non l’interruzione di una storia ma l’unione di due.

Dall’acquisto al controllo produttivo

Questa acquisizione si aggiunge alle ultimissime già avvenute che riportano il lusso all’attenzione dei big spender. Valentino, acquisita per il 30per cento a 1,7miliardi di euro dal secondo colosso della moda per capitale, Cover 50, società specializzata in produzione di pantaloni di pregio, comprata dal Made In Italy Fund, e Nicol, riferimento nella maglieria di lusso, divenuta di proprietà del gruppo Pattern, sono le ultime mosse dell’industria in continua ricerca di nuovi fondi dai quali attingere per finanziare la crescita delle grandi società della moda, portando queste ad avere il controllo dei principali spazi di produzione e successivamente di vendita. La strategia ‘’americana’’ è l’ultima mossa individuata dagli esperti, e si attua in un processo di attenta osservazione del valore del brand da acquisire per poi ottenerlo al suo valore minimo.

Luca Cioffi

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