Stupri di Caivano, parla la mamma della bambina di 12 anni che ha subito violenza sessuale dal branco: «Ci stanno minacciando, voglio incontrare Giorgia Meloni e poi via da qui».
«Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote».
È questo, in sintesi, lo sfogo che la mamma della 12enne vittima di abusi sessuali nel Parco Verde di Caivano ha affidato all’avvocato Angelo Pisani che ha incontrato in queste ore. Al fratello della 12enne vittima delle violenze è stato rubato lo scooter e anche questo episodio viene interpretato dalla famiglia come una minaccia
Stupri di Caivano, il corteo
“Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco verde”, “Le bambini vanno amate, non stuprate”, “Ricostruiamo il Parco Verde”, “Per fermare la violenza servono pene severe”. Sono alcuni dei cartelli impugnati da quanti, con don Maurizio Patriciello in testa, hanno sfilato per le strade di Caivano, dopo la violenza sessuale subita da due cuginette di 10 e 12 anni in un edificio abbandonato nel Parco Verde della città dell’hinterland napoletano definita “l’inferno in terra” dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. La manifestazione, indetta dai comitati cittadini, è partita dalla parrocchia di San Paolo Apostolo e ha proseguito fino al luogo teatro degli abusi per i quali sono sospettati due ragazzi maggiorenni (secondo quanto si apprende di 19 e 18 anni, entrambi a piede libero). Coinvolto anche un gruppo di minorenni il cui numero non è noto anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi. L’inchiesta della procura di Napoli procede parallelamente a quella della procura minorile