Continua la querelle di Giuliano Amato dopo l’intervista, nella quale aveva dichiarato che la strage di Ustica era stata causata da un missile destinato a Gheddafi. L’ex premier ha mandato una nuova lettera a La Repubblica dove chiarisce alcuni concetti espressi, come il presunto avvertimento di Craxi a Gheddafi, e fa appello a Macron per arrivare alla verità su quanto è accaduto quarant’anni fa
Amato, la sfida della strage di Ustica
“Io ho solo rimesso sul tavolo una ipotesi già fortemente ritenuta credibile, non perché avessi forti elementi, ma per sollecitre chi li ha a parlare, a dire la verita’. Non altro”, aveva detto nei giorni scorsi in un’intervista a La Verità Giuliano Amato. L’ex premier e presidente emerito della Corte Costituzionale ha poi ribadito in una lettera a La Repubblica che la sua intervista precedente “ha incontrato il mio bisogno di verità che a una certa età diventa più urgente, con il tempo davanti che si accorcia ogni giorno. Ne è scaturito un racconto storico che non aspirava a rivelare segreti sconosciuti, come è detto chiaramente nell’articolo”. Soprattutto Amato ha voluto “lanciare una sfida per arrivare alla verità su Ustica. Ora tocca a chi è in grado raccoglierla, sotto la spinta di una stampa non prigioniera del piccolo cabotaggio”.
Una sfida ritenuta un fatto necessario per “avvalorare una ricostruzione che è custodita in centinaia di pagine scritte dai giudici, nelle svariate perizie, anche nelle inchieste di giornalisti bravi come Andrea Purgatori, ma che si è dovuta arrestare davanti a più porte chiuse”. Una ricostruzione su cui ha fatto Amato ha fatto un passo indietro sulle sue dichiarazioni in cui parlava della decisione di Craxi di avvertire Gheddafi di un attentato contro di lui dicendo di essere stato ingannato dalla memoria. Ciò nonostante nella sua lettera Amato afferma che “nessuno aveva interesse a scoperchiare un segreto coperto dalla ragion di Stato o di Stati” e che “ la tragedia di Ustica era stato un atto di guerra in tempo di pace in un paese a sovranità nazionale limitata”.
L’appello a Macron
Amato infine fa un appello a Macron per arrivare alla verità su Ustica. Il motivo è che l’attuale presidente francese all’epoca dei fatti non aveva nemmeno 3 anni e, afferma Amato, “ per la sua totale estraneità politica ai fatti, e per la libertà che può derivargliene, Macron potrebbe aiutare a restituire giustizia a 81 vittime innocenti ancora senza colpevoli. Una straordinaria opportunità per rinsaldare il rapporto tra i due paesi”.
Stefano Delle Cave
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