Myrta Merlino è mamma di tre figli, nati da due relazioni diverse. Per il momento, nessuno di loro desidera finire davanti ai riflettori

Myrta Merlino, chi sono i tre figli

Nel 1997, da una love story iniziata quando aveva 24 anni con Domenico Tucci, sono venuti alla luce i gemelli Pietro e Giulio. Nel 2002, durante la storia con Domenico Arcuri, ex amministratore delegato di Invitalia, è diventata mamma di Caterina.

Anche se molto riservata per quel che riguarda la sua vita privata, Myrta ha parlato in alcune occasioni dei pargoli. In merito ai gemelli, la giornalista e conduttrice ha ammesso che poco prima della loro nascita ha vissuto un periodo difficile, che l’ha spinta a mettere fine al matrimonio con Domenico. Ha raccontato:

Mentre aspettavo Giulio e Pietro, il mio primo marito e loro padre ebbe un incidente in moto gravissimo e quando rientrò a casa con due infermiere non era più lui, non sopportava il pianto dei bambini. Non c’era serenità. Ho deciso contro tutto e tutti di lasciarlo. Quella è stata una scelta di libertà. Sembravo molto egoista e in qualche modo poco sensibile. Ma io in quel momento pensai che dovevo salvarmi e sentivo che restando sarei andata a fondo anche io. Ho scelto la vita mia e quella dei miei figli.

La Merlino ha ammesso di aver fatto i salti mortali per conciliare la gestione dei figli con il lavoro, ma non si è mai pentita. Per sua stessa ammissione, i figli sono stati il suo “superpotere“.

Da qualche tempo è fidanzata con l’ex calciatore Marco Tardelli che, a sua volta, è padre di due figli, Sara e Nicola. Ospite di Verissimo, la Merlino ha raccontato:

Sono una mamma molto carnale. Ho bisogno di toccare e baciare i miei figli e le persone che amo. Mia madre mi ha insegnato l’autonomia, l’indipendenza e la libertà. È la persona che mi ha più plasmato, ma da adolescente volevo una mamma come le altre. L’ho capita con il tempo e l’ho amata con il tempo. (…) Non esiste il modo di essere una madre perfetta. Io ho tentato, strenuamente, e questo loro lo hanno sempre capito. Ma quando mi sono concessa a 46 anni il grande amore, loro questa cosa l’hanno sofferta perché non erano abituati a condividermi. Erano sempre stati al primo posto. È stato molto difficile, non mi sentivo capita. Il lavoro che ho fatto è stato fargli comprendere che la mia felicità sarebbe stata fondamentale per essere la buona madre che cercavo di essere.