Nuovo accordo tra Usa-Iran. Gli Stati Uniti libereranno 5 cittadini iraniani e autorizzeranno il rilascio di fondi per un valore di 6 miliardi di dollari. Un accordo che prevede la corrispondente liberazione di 5 cittadini statunitensi detenuti in Iran. Il segretario di Stato Antony Blinken ha ufficializzato l’esenzione dalle sanzioni per consentire il trasferimento dei fondi.
L’accordo Usa-Iran sullo scambio di prigionieri
L’amministrazione Biden ha confermato un accordo con l’Iran che prevede il rilascio di 5 cittadini americani detenuti nel Paese iraniano. In cambio, verranno trasferiti 6 miliardi di dollari di fondi iraniani precedentemente congelati e saranno liberati anche 5 prigionieri iraniani. Il segretario di Stato Antony Blinken ha autorizzato l’esenzione dalle sanzioni per facilitare il trasferimento dei fondi all’Iran. Sebbene i dettagli dell’accordo fossero noti in precedenza, questa notifica rappresenta la prima volta che l’amministrazione conferma esplicitamente il rilascio di 5 prigionieri iraniani come parte dell’accordo, i nomi dei prigionieri non sono stati resi noti.
Il precedente accordo
Già un mese fa, cinque cittadini statunitensi detenuti in Iran con l’accusa di “collaborazione con un governo ostile” sono stati trasferiti dalla prigione di Evin, a Teheran. I cittadini statunitensi sono stati trasferiti il 10 agosto dopo mesi di negoziati a porte chiuse tra Teheran e Washington. I media statali iraniani hanno riferito che gli americani erano stati trasferiti come parte di un accordo di scambio di prigionieri con gli Stati Uniti. “In base all’accordo, cinque prigionieri iraniani negli Stati Uniti e cinque prigionieri americani in Iran saranno scambiati”. Questo quanto ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale IRNA, citando una propria fonte.
I soldi destinati all’Iran
Gli ambienti di destra negli Stati Uniti, e non solo nel Partito Repubblicano, criticano l’amministrazione Biden, definendo i sei miliardi di dollari come un “riscatto” da pagare in cambio della liberazione di cittadini americani. In realtà si tratta della restituzione di fondi che appartengono all’Iran e che sono stati bloccati in un paese terzo, teoricamente sovrano, in seguito a provvedimenti unilaterali dalla legalità molto dubbia. Il ritorno del denaro in Iran sarà oltretutto vincolato a condizioni restrittive. La Reuters, basandosi su fonti anonime negli USA e in Iran, rivela che i sei miliardi di dollari resteranno inizialmente su alcuni conti speciali in Qatar. Su questi Washington eserciterà una sorta di supervisione, influenzando i tempi del rimpatrio in Iran e le modalità con cui verranno utilizzati. Principalmente il denaro serve a Teheran per acquistare cibo e medicinali.
Giulia Simonetti
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