Il caso di Kata, la bambina peruviana scomparsa lo scorso 10 giugno, vede una svolta. La procura ha notificato un avviso di garanzia a cinque ex occupanti dell’ex hotel Astor. È un atto necessario per accertare la presenza di materiale biologico o genetico. Inoltre anche per l’estrapolazione di eventuali profili del Dna da borsoni, trolley e da rubinetti di stanze dell’hotel e alla loro successiva comparazione con quello della vittima.

Caso Kata, cinque indagati

Cinque individui sono stati messi sotto accusa per il sequestro della piccola Kata. Questa potrebbe essere una svolta significativa nell’indagine sulla scomparsa di Kata, avvenuta il 10 giugno scorso dall’hotel Astor in via Maragliano. Sangue, immagini, e forse profili di Dna da comparare con quelli della piccola peruviana di cinque anni di cui non si hanno più notizie da più di tre mesi.

Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Kata- Photo Credits ILMETEO.it
Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Kata- Photo Credits ILMETEO.it

Le indagini nei borsoni e trolley

Il 10 giugno scorso, le telecamere che riprendono il cancello di via Boccherini hanno registrato tre persone che escono portando con sé un borsone e due trolley. Questi oggetti, per le loro dimensioni, potrebbero aver occultato la bambina, secondo quanto affermato dai procuratori Luca Tescaroli, Christine Von Borries e Giuseppe Ledda. Ora, grazie a una consulenza tecnica, i magistrati stanno cercando di ottenere campioni di Dna da queste valigie per confrontarli con quello della bambina.

Il sangue sui rubinetti

Il giorno successivo alla scomparsa, durante la prima perquisizione effettuata dai carabinieri, sono stati prelevati i rubinetti di tre stanze. Queste erano occupate da due diversi individui (ora oggetto di indagine), poiché presentavano tracce ematiche. Un nuovo sopralluogo è stato pianificato per esaminare nuovamente l’hotel Astor. Lo scopo è assicurarsi al 100% che non vi siano altre tracce di Kata al suo interno. Nel frattempo, gli investigatori continuano a cercare il movente che potrebbe aver portato a un atto di ritorsione contro la piccola Kata, una vittima innocente.

Giulia Simonetti

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