Mentre era impegnato in un lungo elogio della figura di Silvio Berlusconi, Andrea Giambruno ha parlato di migranti adoperando un termine che si usa per gli animali. Nello specifico, ha definito i viaggi dei profughi una “transumanza“: dizionario alla mano, lo spostamento di animali di grossa o media taglia. Così il compagno della premier Giorgia Meloni è tornato al centro delle polemiche in rete, dove in tanti si sono indignati per la sua frase pronunciata durante la trasmissione di Rete4 Diario Del Giorno, da lui condotta.
Giambruno infatti era già finito al centro delle critiche per una serie di uscite sul cambiamento climatico che avvaloravano teorie negazioniste. Nuove polemiche a fine agosto, quando commentando lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo, aveva concluso il suo ragionamento dicendo: “Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.
Andrea Giambruno parla di migranti con un termine che si usa per gli animali
Da buon giornalista Mediaset, Giambruno ha parlato così del fondatore di Forza Italia: “Ho sentito dire, da politici italiani (che magari ricoprono ruoli molto importanti), che Berlusconi è stato un formidabile visionario geopolitico. Cioè è stato forse il più grande ministro degli Esteri che il Paese abbia avuto negli ultimi 30 anni”. E poi ha aggiunto: “Aveva già capito tutto della transumanza, se così possiamo definirla, dall’Africa verso l’Europa…”.
Sui social in tantissimi si sono indignati per le sue parole. Su X, ex Twitter, piovono commenti come “un pochino di vergogna?”, “ti sei rivelato un razzista”. Un utente scrive: “Ora ci diranno, avete capito male, sono stato frainteso. Solite frasi di circostanza. La verità che il compagno della premier è una persona davvero inutile”. L’ex deputato Luca Carabetta attacca: “Devo ancora decidere cosa sia più imbarazzante: la celebrazione genuflessa di un giornalista (?) Mediaset nei confronti di Berlusconi o il definire “transumanza” i fenomeni migratori”. “Quindi i migranti sono pecore e gli scafisti pastori?”, commenta anche Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe.