La “pausa estiva” ha prodotto buoni risultati sulla partita Fincantieri-Stx, come si era augurato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: è stato ormai ufficializzato, infatti, il raggiungimento dell’accordo tra il governo italiano e quello francese che vede Fincantieri con in mano il 51% delle azioni dei cantieri navali di Saint-Nazaire

E’ di ieri l’annuncio congiunto del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e di Emmanuel Macron riguardo al raggiunto accordo sul futuro dei cantieri navali di Saint-Nazaire, negli ultimi mesi bistrattati a destra e sinistra, importante oggetto di contesa soprattutto tra Italia e Francia dopo che la società Sud-Coreana che li aveva presi in mano è stata dichiarata fallita (avevamo parlato QUI dell’intera vicenda).

Fincantieri, la società italiana di cantieristica navale in mano pubblica, tra le più importanti al mondo, è finalmente riuscita ad aggiudicarsi il controllo dei cantieri di Saint-Nazaire, un polo fondamentale per le strategie economiche e militari del futuro, oltre che una ghiotta occasione per allargare l’impianto industriale ed economico.
La delicata situazione era stata rinviata a settembre dopo che a fine luglio il presidente francese Emmanuel Macron aveva minacciato di attivare la “golden power” (la clausola che di fatto consente nell’ambito di un processo di privatizzazione o di cambio di proprietà di un’azienda di riservarla allo Stato in quanto azienda strategica), dopo che il tribunale di Seul aveva dichiarato come unica offerta idonea all’acquisizione di Stx (la società in mano ai sud-coreani proprietaria dei cantieri navali francesi) quella di Fincantieri. Da allora un lungo braccio di ferro, silenzioso, fatto di accordi, passi in avanti e indietro, fino ad arrivare ad una formula che andasse bene sia al governo italiano che quello transaplino.

Fincantieri avrà il 51% delle azioni di Stx, godendo di fatto del controllo della soietà e potendo così imporre la propria linea economica e commerciale ai cantieri francese: questo perchè a Fincantieri, formalmente proprietaria del 50% di Stx, è stato prestato dagli azionisti francesi un 1% che potrà però essere richiesto indietro nei prossimi 12 anni qualora Fincantieri non rispetti gli accordi conclusi con la governance transalpina.
L’accordo migliora di molto quello prefigurato in piena estate e respinto da Fincantieri, il quale prevedeva una partecipazione azionaria pari al 48%, con l’aggiunta di un ulteriore 4% in mano ad un’istituzione finanziaria italiana.
Per quanto riguarda la ripartizione delle azioni transalpine, l’accordo prevede che il 34,4% sarà dello Stato, un 10% del gruppo navale militare Naval Group, il 2% ai dipendenti dei cantieri di Saint-Nazaire e il restante 3,6% ad imprese locali.

Con l’accordo attuale, Fincantieri avrà diritto a decidere 4 degli 8 membri della futura governance di Stx (tra cui il presidente e il vicepresidente), mentre i restanti saranno priorità del governo francese, Naval Group e uno addirittura dei dipendenti.
E’ «un ottimo accordo che consente al socio industriale di gestire e alla Francia di avere garanzie sul piano del lavoro e delle tecnologie» – ha affermato il Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni in apertura della conferenza.

«Sbloccata la vicenda Stx – rivelano fonti del Mise e Mefsi potrà procedere a studiare la costruzione di un campione mondiale nel settore navale, civile e militare, attraverso una partnership paritetica tra Italia e Francia»: l’ambizione è infatti proprio quella di creare un colosso di potenza mondiale nel campo dei cantieri navali, civili e militari (vista la partecipazione di Naval Group) in grado di competere, grazie alla collaborazione dei governi italiano e francese, con i principali concorrenti, in un settore nel quale Italia e Francia sono da sempre una grande potenza.

Un’importante conquista per l’economia italiana che negli ultimi anni ha visto il suo potenziale industriale depauperarsi sempre più, acquistato, e alle volte svenduto, da acquirenti stranieri spesso interesati solo ai fini speculativi.

Rinviata invece, dopo tanta soddisfazione, la discussioni su altri dossier che vedono Italia e Francia in potenziale contrasto: si fa riferimento alla nota questione Telecom-Vivendi, quella tra Mediaset-Vivendi e infine Thales Alenia Space Italia-Arianspace, sui quali è il governo transalipino ad avere interessi di conquista, da sottoporre a ridiminsionamento e regolamentazione viste le condotte aggressive fino ad ora adottate soprattutto da Vivendi.

Lorenzo Maria Lucarelli