Il testo bollinato della legge di bilancio, dopo la firma da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato trasmesso al Parlamento, con l’iter per l’approvazione che quest’anno prenderà il via dal Senato. La manovra 2024, dal valore di circa 24 miliardi di euro, è composta di 109 articoli e 6 allegati
Meloni chiude la manovra 2024: cosa sapere
Ieri a fine mattinata, dopo un veloce Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni ha riunito i vicepremier Salvini e Tajani, il ministro economico Giancarlo Giorgetti, i sottosegretari alla Presidenza Fazzolari e Mantovano, Lorenza Cesa e Maurizio Lupi leader del Centro e di Noi moderati. All’ordine del giorno: la chiusura della legge di bilancio con approvazione del testo definitivo. Basta bozze, quindi. Dopo una settimana di rivendicazioni e bandierine da parte di Lega e Forza Italia, possiamo dire che finisce quasi in pareggio. Salvini “vince” sul fronte delle pensioni (resta Quota 103, si rinvia Quota 104) e sul Ponte sullo Stretto. Forza Italia sulle nuove tasse per la casa che avevano provocato un’alzata di scudi manco fossero all’opposizione. Giorgia Meloni ha ottenuto di portare avanti, dopo tanti rinvii, la riforma costituzionale (premierato senza toccare le competenze del Presidente della Repubblica) nella speranza, anche, di spostare il dibattito su questo distogliendolo dalla manovra.
“Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica“. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando del disegno di legge di riforma costituzionale messo a punto dal ministro per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Casellati che arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo e dovrebbe introdurre in Italia il premierato elettivo
Quota 103 resta ma sarà così difficile potervi accedere tra paletti e finestre temporali che molto pochi potranno beneficiare. Nei fatti sarà una Quota 104. L’importante è non dirlo. Il tempo di leggere i testi e il “chiodo” spunterà fuori. Stessa cosa per Ape social e Opzione donna: anche per lavori usuranti e le donne sarà più difficile andare in pensione. La Cgil ha fatto un po’ di conti: “Per 700 mila statali l’assegno sarà ridotto”. I soldi per il Ponte sullo Stretto ci sono: ma se non partono i lavori saranno destinati ad altri capitili di spesa.
La maggioranza ha trovato un accordo su uno dei punti più contesi degli ultimi giorni: la cedolare secca per gli affitti brevi sarà elevata dal 21 al 26% solo “in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta”. Le bozze circolate negli ultimi giorni prevedevano invece che la nuova aliquota si applicasse a tutti gli immobili destinati ad affitto breve.
Forza Italia ha insistito particolarmente perché l’imposta venisse rivista al ribasso. La maggioranza conferma che non presenterà emendamenti al testo, con l’opposizione pronta ad offrire ‘asilo’ a coloro che tra i banchi dei partiti di governo non fossero concordi con questa impostazione.
Cambia rispetto alle bozze anche la rivisitazione dell’Iva per i prodotti della prima infanzia e per l’igiene intima femminile. Dal prossimo anno anche i pannolini rientrano nel lotto di beni su cui l’Iva verrà portata dall’attuale 5 al 10%. Nei giorni scorsi in diverse bozze i pannolini erano stati collocati tra i prodotti con Iva che tornava al 22%.
L’Iva passa al 10% anche su: “Latte in polvere, estratti di malto, preparazioni per l’alimentazione dei fanciulli, per usi dietetici o di cucina, a base di farine, semolini, amidi, fecole o estratti di malto”. Stessa aliquota anche per “assorbenti e tamponi destinati alla protezione dell’igiene femminile; coppette mestruali”.
Tra i provvedimenti cardine contenuti nella prossima finanziaria: il taglio del cuneo fiscale confermato per il 2024 per i redditi medio bassi, con due fasce di applicazione. Presenti anche sgravi fiscali fino a 3 mila euro per le madri con almeno 3 figli. E poi la riduzione da 90 a 70 euro del canone Rai.
Il rifinanziamento con 600 milioni di euro della social card ‘Dedicata a te’ e il rinnovo da gennaio a marzo 2024 con 200 milioni del bonus sociale elettrico. E poi l’esclusione dei titoli di Stato, fino a un valore di 50.000 euro, dal calcolo dell’Isee. Tra le misure per finanziare i provvedimenti: il prezzo delle sigarette in salita in media di 10-12 centesimi a pacchetto.