Ahed Tamimi, soprannominata “la bionda” per via della folta chioma di capelli riccissimi, è stata arrestata in Cisgiordania dall’esercito israeliano, è da anni una spina nel fianco di Israele. Nel 2018, a soli 17 anni, scontò 8 mesi di carcere inflitti dal tribunale militare per aver schiaffeggiato due soldati israeliani nel villaggio cisgiodano Nebi Saleh. Un gesto che l’aveva trasformata nel simbolo della lotta popolare palestinese contro l’occupazione israeliana. Con lei era stata condannata la madre Narimam. I due militari, ai quali la giovane aveva intimato di andarsene, non hanno reagito a quella che sembrava più una provocazione che un tentativo di fare del male. L’incidente pero’ era stato ripreso con il telefonino e rilanciato su Internet, acquistando grande popolarità. Pochi giorni dopo l’esercito israeliano aveva arrestato la ragazza.

La famiglia Tamimi non era nuova alle proteste: Bassem, il padre, è un noto esponente di al-Fatah, il partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, e giocava un ruolo importante nelle proteste a Nabi Salih, villaggio 20 km a nord-ovest di Ramallah.

Ahed Tamimi, arrestata un’altra volta

Le Forze della difesa israeliana (Idf) hanno arrestato nella notte tra domenica e lunedì l’attivista palestinese Ahed Tamimi. Lo riporta il quotidiano Haaretz spiegando che Tamimi è stata presa in custodia nel villaggio di Nabi Salih, in Cisgiordania, vicino a Ramallah, dopo aver minacciato di uccidere coloni ebrei. “Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città, da Hebron a Jenin. Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato un scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi. Andiamo, vi aspettiamo”, si legge nel post di Tamimi, scritto in ebraico e arabo. È stata “arrestata una terrorista”, ha scritto in un tweet il ministro della Sicurezza nazionale israeliana Itamar Ben-Gvir, che ha elogiato i soldati israeliani.