Questo è quanto: gli esperti hanno posto sul tavolo un problema davvero importante riguardo l’inquinamento atmosferico: se l’umanità vuole limitare il riscaldamento globale, è indispensabile eliminare l’anidride carbonica dall’aria. Detta così potrebbe sembrare che siamo spacciati, però pare che la startup californiana Heirloom potrebbe farlo. Come? Utilizzando il calcare a mò di “spugna” pronta a risucchiare il carbonio.
Se vogliamo limitare il riscaldamento globale, dobbiamo eliminare la troppa anidride carbonica nell’aria
Catturare la CO2 direttamente dall’atmosfera per limitare il riscaldamento globale è la “macchina del tempo” che ci riporterà ad un’aria più pulita, secondo il cofondatore e CEO di Heirloom Carrbon Shashank Samala. La startup con sede a San Francisco è diventata un nome di spicco nel nascente settore delle tecnologie di cattura e ha persino siglato un accordo con Microsoft per aiutare il produttore di Windows a soddisfare le sue ambizioni di zero emissioni di carbonio attraverso l’acquisizione di crediti (fino a 315.000 tonnellate), consentendo così a Heirloom di aprire il suo primo stabilimento entro la fine dell’anno, a quanto riportato da Premium Beauty. Infatti le emissioni di CO2 rimangono troppo elevate per mitigare l’effetto serra che causa la devastazione del cambiamento climatico. “Se si vuole effettivamente invertire il cambiamento climatico e tornare alla situazione precedente, la rimozione del carbonio è la cosa più vicina a quella che abbiamo a disposizione per eliminare dall’aria le emissioni pregresse”, ha dichiarato Shashank Samala.
“Heirloom utilizza il calcare, un minerale presente in natura, e gli conferiamo dei superpoteri, trasformandolo in una spugna in grado di aspirare la CO2 dall’atmosfera”, ha aggiunto il cofondatore e responsabile della ricerca Noah McQueen. “Poi strizziamo la spugna e immagazziniamo in modo permanente la CO2 nel sottosuolo”, ha aggiunto. Poi possono riutilizzare la “spugna”.
La start-up accelera così un processo naturale che normalmente richiede diversi anni. Heirloom si è posta l’obiettivo di liberare l’atmosfera da un miliardo di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2035, senza incentivare le aziende a continuare a bruciare combustibili fossili. Ciò contribuirà a ridurre i 10-20 miliardi di tonnellate di carbonio che, secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, dovranno essere eliminati ogni anno da qui alla fine del secolo. Heirloom, riporta Premium Beauty, ha optato per il calcare perché è disponibile in grandi quantità. “Solo negli Stati Uniti ce n’è abbastanza per immagazzinare tutte le emissioni che abbiamo emesso dalla rivoluzione industriale”, ha detto McQueen.
Le preoccupazioni del greenwashing
In molti sono anche preoccupati riguardo tutte quelle tecnologie che in realtà fanno solo greenwashing. Le tecniche di cattura diretta dell’aria (DAC), come quelle sviluppate da Heirloom e dal pioniere svizzero Climeworks, differiscono dai sistemi di cattura del carbonio alla fonte (CCS), come le ciminiere delle fabbriche.
Will Knapp, cofondatore della startup CCS Cocoon, ritiene che sia molto più facile catturare la CO2 direttamente dai luoghi in cui viene emessa, come le fabbriche o le acciaierie, piuttosto che dall’atmosfera generale. I forni per la produzione di metalli possono emettere concentrazioni di CO2 dal 10 al 30%, mentre la concentrazione di CO2 nell’aria che respiriamo è solo dello 0,4%, secondo Knapp. Catturarla dall’atmosfera generale sarebbe “come trovare un ago in un pagliaio”, ha detto.
Il CSS è anche la tecnologia scelta da LanzaTech. Utilizzando il carbonio così riciclato, la start-up neozelandese produce già alcool per profumi, consegnato al gigante americano della bellezza Coty. L’azienda è anche riuscita a creare un prototipo di bottiglia di shampoo in plastica, in collaborazione con L’Oréal.
Per quanto riguarda Heirloom, Samala fa rispettare alla sua azienda impegni rigorosi, come quello di non rivendere la CO2 a imprese che la reimmetterebbero nell’atmosfera. Condanna inoltre il “greenwashing”, in cui alcune industrie, in particolare la lobby del petrolio e del gas, utilizzano vaghe promesse di rimozione del carbonio “come un modo per distrarci”.
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