Nella notte tra venerdì e sabato, intorno all’una, c’è stata un’esplosione in una palazzina che ospita migranti a San Lorenzo Nuovo, in provincia di Viterbo. Nell’edificio c’erano circa trenta persone tra cui diversi adolescenti: secondo le prime informazioni diffuse dai soccorritori 30 sono rimaste ferite e di queste 4 sono in gravi condizioni.

Il boato è stato sentito a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e diverse ambulanze oltre a tre elicotteri per trasportare rapidamente i feriti in gravi condizioni. Dopo un sopralluogo i vigili del fuoco hanno escluso la presenza di persone sotto le macerie. Non è stato ancora possibile ricostruire le cause dell’esplosione: se ne occuperanno le forze dell’ordine che hanno iniziato i rilievi nelle prime ore di sabato.

30 feriti nell’esplosione nel centro migranti di Viterbo

Sul posto è intervenuta la squadra mobile di Viterbo per indagare sulle cause, ma anche gli elicotteri dell’elisoccorso per poter garantire il trasporto rapido dei feriti negli ospedali attrezzati della zona. Alcuni feriti, compresi bambini, sono stati trasportati in codice rosso a Siena, mentre otto persone sono state portate all’ospedale di Acquapendente. Feriti portati anche a Viterbo e Roma. A supportare le operazioni anche i carabinieri di Lazio e Umbria. La procura di Viterbo ha aperto un fascicolo d’indagine e tra le ipotesi non si esclude una fuga di gas.

Il prefetto diViterbo Antonio Cananà ha convocato per oggi pomeriggio una riunione d’emergenza per fare chiarezza sull’accaduto. “All’interno della struttura non esistevano impianti a gas – hanno spiegato gli amministratori di ”Ospita” – sia per il riscaldamento che per l’uso cucina, dovremo appurare le origini dell’esplosione,  noi ci riteniamo parte lesa.”