That’s Not a Hat – Grazie mille alla Ravensburger per questa deliziosa sorpresa. Un piccolo contenitore di spasso ed interazione, “That’s not a hat” è un party game di Kasper Lapp per 3-8 persone dagli 8 anni in su, composto da un semplice mazzo di 110 carte. Le partite hanno una durata media di circa 15 minuti.
Il concetto di questo filler si basa principalmente sul bluff e sulla memoria.
Dobbiamo immaginarci attorno ad un tavolo, prontÉ™ a scambiare doni con chi abbiamo accanto.
Ogni persona riceve una carta a faccia in su. Il lato deve mostrare l’illustrazione, mentre il retro riporta il logo del gioco con delle frecce. Queste indicheranno la direzione da seguire per passare la carta.
Le illustrazioni sono molto minimali e rendono perfettamente l’idea di cosa rappresentano, ma il gioco invita le persone a dare sfoggio della loro fantasia.
Regole
Infatti, durante il nostro primo turno gireremo la carta sul retro (dopo averla mostrata al pubblico) e la passeremo alla nostra destra o sinistra, in base alla direzione indicata. Mentre faremo ciò, annunciamo che stiamo regalando quel “qualcosa” alla persona indirizzata. L’immagine potrebbe rappresentare un cane, ad esempio, e noi potremmo dargli un nome per rendere il tutto più divertente e confusionario.
Il primo giro sarà il più semplice, poiché le carte saranno tutte rivelate.
Quella che riceviamo, va posizionata di fronte a noi, senza confonderla con quella che possediamo già . Quest’ultima, infatti andrà a sua volta donata ad un’altra persona (sempre a faccia in giù). Si prosegue così fin quando avremo tutte le carte a faccia in giù.
Da quel momento in poi, il divertimento è più che assicurato.
La memoria comincerà a vacillare, così come la fiducia nei confronti di chi ci circonda. Quando passeremo le carte, potremo mentire o, a dirla tutta, saremo costrettə a farlo poiché non ricorderemo più con certezza cosa ci è stampato al di sotto.
Quando riceviamo un regalo, possiamo dubitare che sia quello annunciato dalla generosa persona che ce lo ha passato. Se, facendolo, smascheriamo il bluff o commettiamo l’errore di non aver creduto all’annuncio, verrà assegnata una nuova carta a faccia in su. Quella che ha causato ciò, verrà messa da parte come punto negativo di chi ha sbagliato.
Non appena una persona avrà 3 punti negativi, la partita terminerà immediatamente.
Vince chi avrà collezionato meno punti negativi durante tutto il gioco. Nel regolamento non è prevista una condizione di parità , quindi suppongo che in tal caso la vittoria venga condivisa.
That’s Not A Hat – Titoli di coda
Il divertimento è assicurato, insieme a varie imprecazioni causate dal bluff di chi cerca di imbrogliarci,
In verità potremmo anche non avere intenzione di mentire, è che semplicemente non ricordiamo più cosa si cela dietro le carte! Ed è proprio da quel momento in poi che That’s Not A Hat diventa un gioco alquanto esilarante.
Il regolamento ci suggerisce anche di svolgere tanto turni quante sono le persone in gioco, se abbiamo amato la partita e ci sembra conclusa troppo in fretta. Inoltre, presenta alche alcuni suggerimenti per diventare dei PRO nel bluffare.
Se vogliamo optare per una versione più difficile, la proposta è quella di eliminare tutte le carte con le frecce di uno stesso colore. Infine, se siamo solo in due a giocare, la preparazione cambia e vede l’assegnazione di ben due regali piuttosto che uno soltanto.
Have a good game!