Ieri, 14 novembre 2023, ha avuto inizio la seconda edizione del progetto ArtèEuropa, che vede la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Associazione Ragnarok con il sostegno del Parlamento europeo in Italia. L’opening ha avuto luogo presso l’Europa Experience – David Sassoli, uno spazio proprio nel centro storico di Roma, nello specifico a Piazza Venezia. La mostra sarà aperta fino al 22 dicembre 2023.

Il Parlamento europeo in Italia dà voce ai giovani artisti

ArtèEuropa - Photo Credits Ragnarock
ArtèEuropa – Photo Credits Ragnarock

In vista delle prossime elezioni europee del 2024, è stata data l’opportunità, ad alcuni giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, di esprimersi circa alcune tematiche importanti attraverso le proprie opere in occasione della manifestazione ArtèEuropa. Gli argomenti che gli studenti sono stati chiamati a rappresentare riguardano questioni rilevanti della nostra quotidianità. Democrazia, diritti umani, cambiamento climatico, lotta contro la povertà, sono alcuni dei contenuti sui quali i ragazzi hanno ragionato per dar vita alle proprie creazioni. Si pronuncia così il Direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia:

“Le elezioni sono il momento più distintivo del Parlamento europeo, inteso come casa della democrazia. Lo sguardo di giovani artisti su certi valori contribuisce ad arricchire il senso di un processo partecipativo che mai può essere dato per scontato.”

Carlo Corazza. Fonte: comunicato stampa Unione Europea

Anche Cecilia Casorati e Marco Germinario, rispettivamente direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma e fondatore e presidente di Ragnarock, hanno detto la loro in relazione ad ArtèEuropa che, concretamente, ha trovato in primis la loro collaborazione. La direttrice dell’Accademia si è esposta a proposito dei suoi ragazzi:

“ArtéEuropa mette al centro il punto di vista di una generazione troppo spesso ignorata, che va invece ascoltata. La cronaca drammatica di questi giorni dimostra quanto i temi proposti non siano generici ma piuttosto riportano al centro la necessità urgente di coesione dell’identità europea. Le parole dell’arte offrono un diverso punto di vista, ci pongono delle domande, alle quali tutti dobbiamo provare a rispondere.”

Cecilia Casorati. Fonte: comunicato stampa Unione Europea

Il presidente dell’associazione Ragnarock spiega, invece, i termini del loro lavoro con l’arte e nello specifico con questo progetto.

“La nostra associazione è nata con l’obiettivo di contribuire positivamente alla società in cui viviamo, prendendo come punto di ispirazione la diversità delle persone che la abitano. Crediamo quindi fortemente che l’arte come linguaggio comunicativo possa essere linfa vitale per ciò che ci siamo prefissati. ArtèEuropa è un risultato che va proprio in questa direzione auspicata”.

Marco Germinario. Fonte: comunicato stampa Unione Europea

Gli artisti di ArtèEuropa

Sono nove gli artisti che hanno preso parte a questa seconda edizione di ArtèEuropa. Rosella Antezza presenta “Tevere“. L’obiettivo è di risvegliare le coscienze riguardo la salvaguardia dell’ambiente, attraverso la rappresentazione del fiume e il processo di inquinamento che avviene nel corso del tempo. Guglielmo D’Ugo illustra con “Tregua” Piazza Venezia con il suo caos, a raffigurare la velocità delle nostre vite che ci fa perdere di vista il vero senso dell’esistenza. Ambra Ferrara porta “Òikos” per raccontare il superamento dell’antropocentrismo e l’auspicabilità a una società priva di gerarchie. Luca Falessi con “Senza Titolo” mostra un blocco di marmo scavato con dell’acido e lo paragona allo stesso processo in natura che per attuarsi avrebbe bisogno di millenni. La metafora è l’Europa in costante mutamento.

Maria Ginzburg con “Costruire il disastro” pone l’accento sulla difficoltà che le nuove generazioni hanno di immaginare il proprio futuro. Eva Monaco con “Chi tardi arriva, male alloggia” propone una scatola contenente degli oggetti in numero limitato. Ciò che ne consegue è la creazione di una limitazione progressiva, individuabile anche nella realtà sociale. Sofia Torchia dipinge “Cane 2 al parco“, un cane intento a compiere i suoi bisogni sullo sfondo di un parco inquinato con un lampante fine critico rispetto il deterioramento dei parchi. Silvia Spoti espone “Hakuna mipaka“, una scultura in stagno che riproduce i confini geografici delle nazioni, volendo riflettere su tutti i limiti territoriali e sociali che ci poniamo e che sarebbe meglio se fossero aboliti. Infine, Gahel Zesi disegna “La patriota“, ovvero una donna vestita per metà da soldato e per metà nuda, che è la vittima di uno stupro di guerra.

Maria Giulia Varrica

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