Quando si uniscono elementi in legno, la scelta del giusto elemento di fissaggio è fondamentale. Per lavorare con questo materiale resistente, ma allo stesso tempo delicato, bisogna usare appositi chiodi e viti per legno.

Quali chiodi e viti per legno sono i migliori da scegliere? Le viti autofilettanti sono la scelta ideale per lavorare sui mobili? E sulle travi di legno non trattato?

Qui di seguito trovi la risposta a queste e altre domande!

Prima di scegliere gli elementi

Prima ancora di scegliere se usare chiodi o viti per legno, è necessario considerare il numero di elementi di fissaggio da usare per conferire alla struttura di legno che vogliamo creare la forza e la resistenza necessaria. 

Quando si lavora con questo materiale, è importante che i pezzi siano ancorati saldamente senza bolle d’aria o spazi vuoti e che i chiodi e le viti per legno vengano inseriti in modo da distribuire uniformemente lo stress su un’area specifica.

Inoltre, i dispositivi di fissaggio devono corrispondere alle dimensioni degli elementi collegati. Questo vale sia per la lunghezza che per il diametro: se ci troviamo a mettere insieme i pannelli di un mobile serviranno elementi di lunghezza media e sottili, mentre per sorreggere la struttura di una baita, ad esempio, servono elementi di fissaggio lunghi e spessi.

Infine, soprattutto nel caso di mobili e strutture che rimangono visibili, è importante pensare ai requisiti estetici e al risultato che vogliamo ottenere.

I chiodi per legno

I chiodi sono l’elemento di fissaggio per legno più primitivo, se vogliamo. Un tempo venivano usati esclusivamente come fissaggio temporaneo, oppure insieme a colla per legno in modo da ottenere risultati migliori.

Adesso, i chiodi contemporanei sono sufficienti per creare una struttura stabile e duratura, soprattutto quelli in acciaio temprato zincato liscio con teste rotonde e piatte, in grado di resistere alla corrosione e alla ruggine. Generalmente, per travi ed elementi portanti vengono impiegati chiodi da 5 a 30 cm, con uno spessore che varia tra i 2 e 9 mm. I chiodi più piccoli si usano solo nei mobili, come supporto o per la finitura.

Questi elementi di fissaggio sono economici e si inseriscono facilmente nel legno. Tuttavia, spesso possono deformarsi e fuoriuscire, fornendo così un fissaggio non ideale.

Le viti per legno

Il fissaggio realizzato con viti per legno è più resistente rispetto a quello con chiodi. La filettatura a spirale sigilla perfettamente l’elemento di fissaggio impedendo sfilamenti e deformazioni che possono incidere non solo sulla stabilità, ma anche sulla forma della struttura.

Le viti per legno in acciaio trattato per resistere agli acidi sono più costose, ma sono completamente inossidabili e quindi indicate per essere usate per strutture in legno soggette a frequenti esposizioni all’acqua, alla neve o a un ambiente corrosivo (piattaforme, ponti sulle spiagge e nel mare).

Tra tutti i modelli disponibili, le viti per legno autofilettanti sono considerate le più popolari perché, di solito, non richiedono alcun lavoro preparatorio: vengono prese dalla confezione e avvitate direttamente nel legno. Quelle semplici, invece, richiedono una perforazione preventiva che viene eseguita in due fasi: per prima cosa si perfora con un trapano stretto per creare una guida nel legno, poi con una punta da trapano dello stesso diametro della parte non filettata della vite. 

Le viti per legno non autofilettanti con filettatura incompleta sono quindi più laboriose da inserire, ma garantiscono sempre un fissaggio migliore rispetto alle viti con filettatura completa e sono indicate per le travi e il legno non trattato. 

In ogni caso, per i lavori sul legno si usano sempre viti a testa piatta sia per ragioni estetiche (scompaiono completamente nella superficie e possono essere pitturare o coperte con appositi tappi), sia funzionali (non ci si può impigliare o ferire, non interferiscono con elementi circostanti).