Il reporter per “Il Giornale” e “Gli Occhi della Guerra” Roberto di Matteo è stato rilasciato dopo 24 ore dall’arresto in Venezuela insieme a due colleghi stranieri. Di Matteo si trova ancora in Venezuela
Roberto Di Matteo, il reporter che sabato era stato arrestato in Venezuela insieme ad altri due colleghi stranieri, è stato rimesso in libertà.
Lo ha reso noto il vice ministro degli Esteri, Mario Giro con un tweet: “Rilasciati i giornalisti fermati in Venezuela. #RobertoDiMatteo“.
Il Ministro degli Esteri Angelino Alfano ha invece sottolineato l’impegno della Farnesina ad una rapida soluzione della vicenda: “Abbiamo seguito la vicenda tramite la nostra ambasciata e il nostro consolato generale a Caracas con la massima attenzione e per noi questa è una buona notizia“.
L’antefatto: dalla visita al carcere di Torocon all’arresto
Roberto Di Matteo, giornalista reporter impegnato nelle zone di guerra, era stato fermato insieme al venezuelano Jesùs Medina e lo svizzero Filippo Rossi mentre stava lavorando ad un servizio sul carcere di Torocon, noto per essere un luogo di violenza e calpestamento dei diritti dei detenuti. Soprattutto per gli oppositori al “regime” di Maduro.
Sabato 7 Ottobre i tre si trovavano regolarmente dentro il carcere, quando alcuni agenti della Guardia Nacional Bolivariana, la polizia del presidente tanto contestato Nicolas Maduro, li hanno arrestati.
A Roberto Di Matteo e ai due suoi colleghi è stato contestato di aver introdotto all’interno nella struttura della strumentazione audio e video non autorizzata.
Chi è Roberto Di Matteo?
“Mi chiamo Roberto Di Matteo ma sul web il mio nome di battaglia è Bobomatto. Figlio della crisi ho studiato per essere un regista ma, grazie a “Il Giornale” e a “Gli occhi della Guerra”, sono riuscito a reinventarmi giornalista ed ora realizzo videoreportage nelle zone calde del globo. Parlo spagnolo, inglese e francese ma la mia prima lingua resta il dialetto di Sannicandro, piccolo paesino situato nella Murgia Barese di cui sono originario. Viaggio molto, amo le moto e la buona cucina”.
Questa l’autodescrizione che lo stesso giornalista fa di sè stesso sul sito “Gli Occhi della guerra”, con il quale collabora.
Roberto di Matteo è noto per aver prodotto importanti reportage in zone di guerra ma anche in zone degradate delle nostre città.
Dal suo profilo Facebook è facile verificare con i propri occhi l’apprezzamento che amici e colleghi hanno per Roberto di Matteo, che in quanto giornalista che conduce reportage in zone difficili contribuisce in prima persona a raccontare cosa veramente succede nel mondo.
Immediata è stata infatti la mobilitazione dei suoi contatti che su Facebook ne hanno chiesto a gran voce la liberazione.
Lo stesso Roberto di Matteo fa sapere ad amici, colleghi e parenti, attraveso il noto social, di star bene e di essere stato liberato. Tuttavia, sembra che Di Matteo e i suoi colleghi non lasceranno il Venezuela, come invece auspicato da chi gli sta vicino.
Roberto Di Matteo avrà visto o sentito qualcosa che c’è bisogno di raccontare ancora meglio, di approfondire, pur rischiando con la sua stessa vita?
Questo è il mestiere del giornalista che lavora nelle zone pericolose, chi lo fa lo sa e in parte lo accetta. Noi non possiamo fare altro che ringraziare ed essere felici che stia bene.