Uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni è proprio il cosiddetto ‘’lusso da investimento’’. Non si tratta di gioielli, ne di accessori intarsiati, ma di borse il cui valore aumenta di anno in anno, grazie alla storia del brand, la richiesta del pubblico e la rarità del capo. Tra tutti i brand simbolo di questa nuova forma di luxury spicca Chanel che nella sua biografia ha creato più di 10 modelli iconici, una cifra esorbitante se si guarda ai tempi di produzione del fashion che richiedono aggiornamenti continui, portando ad una riduzione dei tempi di vendita. E tra le flap bag più note, ce n’è una che solo di recente è stata riscoperta, riaccendendo l‘attenzione del pubblico sulla sua forma travel: la Boston datata 1990.
La Boston bag di Chanel: un’icona 90s
Rimasta a lungo nascosta dietro le icon bag della maison, la Boston di Chanel rappresenta l’ultimo investimento per collezionisti, e non solo, che desiderano aggiungere al proprio museo-guardaroba una nuova opera ready-to-wear. Realizzata negli anni ‘90, la Boston rimase impressa da subito per la sua capienza, la praticità dei manici, ed il cuoio in tintura burgundy, un pellame che raramente apparve nella pelletteria di Chanel, ma che sin da subito registrò centinaia di ordini, nonostante il primo modello mancasse di simboli che ne permettessero la riconducibilità alla maison, come l’iconico logo. Già più di venti anni fa il lusso non pretendeva di essere esibito, ma tutt’altro, di essere ‘’sentito e vissuto’’.
Il modello e la sua crescita
La Boston divenne in breve uno dei simboli delle fashion scenes internazionali apparendo alla mano di celebrity come Cindy Crowford e Gwyneth Paltrow. Il suo look però mutò negli anni: da no logo bag a macro logo con cucitura su pelle, manici più consistenti con doppia fodera, l’aggiunta di parti metalliche tra corpo della borsa e manici per rendere più resistente la presa, e nuove stampe che mostrano le sperimentazioni della icon bag dei primissimi anni 2000 quando il brand la rintrodusse nel 2005 in collezione in un modello total white con macro scritta ‘’Chanel’’ a rilievo. Così, per la prima volta, Chanel decide di avvicinarsi allo sportswear nelle borse, sperimentando il concetto di praticità e dailywear, al quale si dedicò Chanel stessa costruendo, ai suoi tempi, un nuovo look dalla femminilità quotidiana. Non solo pratica nei brevi spostamenti di tutti i giorni, ma capiente quasi quanto una valigia, la Boston si posiziona ora tra le borse più desiderate per il travel, contribuendo alla crescita della maison, come riportato anche dalla piattaforma Rebag, la quale ha comunicato, con il suo ultimo studio sulle icone vintage del lusso, che la borsa 90s di Chanel ha raggiunto, per richiesta e vendita, i modelli travel di Hermès e Louis Vuitton. E non solo, perché la borsa ha raggiunto anche un valore di rivendita raddoppiato rispetto ai modelli successivi, usciti tra il 2004 ed il 2011, giungendo ad un costo compreso tra i 4000 ed i 6000euro su piattaforme come Vestiaire Collective e Farfecth. Un investimento a forma di bag che si aggiudica il titolo di ‘’icon’’.
Il valore del re-use
Ma non è solamente un’icona di ieri, grazie a modelle come Kendall Jenner la Boston è anche l’interprete ideale della contemporaneità, anche per i suoi valori. Oltre alla già detta praticità ed estetica minimale, è anche sostenibile perché contribuisce al progetto re-use del lusso. Non solo da riusare ma da riscoprire permettendo al luxury di continuare ad essere propugnatore di un domani eco-compatibile dove non esista più l’abito e accessorio one use.
Luca Cioffi
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