Il ministro degli Esteri di Israele ha detto che accettare un cessate il fuoco a Gaza a questo stadio sarebbe un errore, e che Israele continuerà la propria guerra con Hamas con o senza il sostegno internazionale.
La guerra si farà, con o senza l’appoggio dell’ONU, con o senza il sostegno della comunità internazionale. Queste le parole del Ministro degli esteri di Israele Eli Cohen: parole forti e, forse, anche un po’ avventate. In tutto ciò anche Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco “immediato” a Gaza e ha implorato la fine della sofferenza di israeliani e palestinesi. (Per capire brevemente il conflitto leggi qui).
Isolamento diplomatico, ma per Israele è guerra anche senza appoggio internazionale
Secondo Reuters (tradotto da redazione Danzica) Israele si trova ad affrontare un crescente isolamento diplomatico nella propria guerra contro Hamas,. La guerraormai è diventata una strage di civili e che quindi mette in difficoltà le strutture internazionali. Le Nazioni unite che hanno richiesto un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, ma Israele non si ferma. Questo è grave, così grave che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è finalmente sbilanciato. Quindi se anche gli USA “rimproverano” il proprio alleato di lunga data significa che il limite è stato oltrepassato. Biden sostiene che il bombardamento indiscriminato dei civili sta danneggiando il supporto internazionale
Ecco che anche l’ONU accusa Israele di Genocidio, ma non serve a terminare i raid. I 193 membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione per la richiesta di un cessate il fuoco. Con una grande maggiornaza, tre quarti dei membri hanno votato a favore. L’ONU aveva già accusato Israele di un crimine gravissimo, quale il genocidio. Nei documenti di esperti ONU si parla chiaramente di “pulizia etnica”, un altro reato internazionle grafissimo (UN expert warns of new instance of mass ethnic cleansing of Palestinians, calls for immediate ceasefire | OHCHR ). Negli stessi documenti inoltre si chiede a Israele un immediato e chiaro “cessate” il fuoco. Ma Israele ascolterà il diritto internazionale? Per ora sembra di no.
Nonostante le parole del papa, dell’ONU e anche di parte della sua stessa comunità (Ebrei antisionisti: esistono e dicono la loro (ma non li ascoltiamo) – Metropolitan Magazine) sembra che il governo di Israele continuerà. Non si può negare che sia grave che non voglia cessare quelle che sono a tutti gli effetti violazioni internazionali gravi e ripetute dei diritti umani. Soprattutto ora che sono state appurate pienamente in sede di giudizio.
Lla comunità internazionale non può semplicemente essere ignorata. Altrimenti si svuota di significato. Stiamo assistendo ad un momento che spaccherà la storia di Israele in due. Queste azioni creeranno un “prima” e un “dopo” il 7 Ottobre e, sinceramente, non è facile immaginare cosa sarà questo “dopo”.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine