Un terremoto di magnitudo 6.2 ha ucciso almeno 118 persone (oltre 500 i feriti) nella contea di Jishishan nel Gansu, a circa 5 chilometri dal confine provinciale con il Qinghai, nel nord-ovest della Cina. Il sisma – a cui sono seguite diverse scosse di assestamento – è avvenuto attorno alla mezzanotte ora locale con epicentro a una profondità di 12 chilometri, nei pressi della città di Linxia. Molte le case e gli altri edifici distrutti o gravemente danneggiati.
La scossa di magnitudo 6.2 ha colpito in particolare la provincia di Gansu, dove si contano 105 vittime e 199 feriti. Una quindicina di morti viene segnalata nella vicina provincia di Qinghai. In totale i feriti sarebbero già più di 400. Ma anche in questo caso i numeri sono un vago indice del disastro: ci vorranno giorni, se non settimane, per valutare l’entità dei danni provocati dal sisma.
La terra ha tremato alle 23.59 di ieri (ora italiana), il China Earthquake Networks Center localizza l’epicentro a Liugou. Alla prima scossa, violentissima, ne sono seguite altre.