Negli ultimi tempi si è sentito parlare di Farfetch e della sua posizione finanziaria, di come quest’ultima abbia portato lo storico seller online a rivedere la sua struttura amministrativa e di vendita. Il suo valore sceso di più del 70per cento negli ultimi anni ha portato i suoi investitori a rivedere l’intera catena di rifornimento del lusso. Anche per questo, qualcuno dice che si stia valutando l’idea di includere una holding esterna nell’amministrazione, così da risollevare il nome ed i suoi fondi, riportandolo a protagonista del luxury online.
Farfetch: la nuova forma dell’online
Il giornale The Telegraph ha condiviso, negli ultimi giorni, l’informazione riservata che il fondatore del colosso dell’online stia valutando l’idea di privatizzare Farfetch. Un programma che si presenta ben più strutturato di una vendita a società esterne, perché vorrebbe dire costruire un nuovo piano di regolamentazione della vendita online del lusso in un periodo in cui le piattaforme di luxury selling stanno studiando nuove forme di vendita, sperimentando quella 3D e quelle servite da macchinari cosiddetti ‘’intelligenti’’. Questo però non riguarderebbe solo Farfetch, ma anche tutte le altre società attive nel digital, perché il multibrand collabora con più di 120brand internazionali, i quali guadagnano dalle stesse vendite sulla piattaforma, anche se è da specificare che a beneficiare dalle vendite di questi prodotti, è sopratutto il brand che decide di vendere su Farfetch. Secondo alcuni analisti questa rappresenta un’opportunità su cui dovrebbe sostenersi il colosso, ma non sembra essere il percorso scelto dal multibrand.
La nuova annessione
Dal suo arrivo nel digitale, Farfetch ha innovato il concetto di ‘’vendita’’ rendendolo inclusivo ma al contempo mantenendo il consumatore protagonista di un’esperienza unica, simile, all’epoca, a quella in store. Un’esperienza che però negli ultimi anni non è sempre riuscita ad aggiornarsi, rendendo il suo programma superato, ma da chi? Anche se attualmente non ci sono altri nomi dell’online che possano prendere il controllo di Farfetch, resta però la distanza in termini progettuali. ‘’Ma ad arrivare in aiuto economico dello store online potrebbero esserci ben presto una seconda società’’ aveva detto il The Thelegraph quando approfondì i rapporti sociali del multibrand. Subito si disse che poteva essere il dipartimento fashion di Depop questa seconda società, che con tutti i suoi consumer attivi poteva apportare un incremento sostanzioso di interazioni e acquisti, così da aumentare vendite e recuperare gli investimenti. Ma dopo varie comunicazioni il nome è stato svelato: si tratta di una società sudcoreana Coupang, la quale non è ancora entrata come seconda società di gestione, ma ha già versato 500milioni di dollari al multibrand. Il fondatore di Farfetch a riguardo dice:
‘’questo è parte di un piano di recupero a lungo termine. Vogliamo crescere ed aumentare la nostra attività online, e dopo gli ultimi eventi è necessario aprirsi all’esterno’’
ribadendo di come questo sia il primo atto di ripresa della società. Ora seguiranno nuovi investimenti.
La struttura digitale e le sue opportunità di crescita
Resta, però, ad ora una parte importante su cui agire per riportare lo store online all’attivo. Ed è il suo programma di vendite. Già da prima Farfetch aveva disposto una parte dello store alle nuove generazioni del fashion, un’altra alla sostenibilità, ed un’altra ancora all’inclusione, ma a quanto sembra questa ripartizione verrà rivista. Qualcuno dice che l’assetto di vendita ideale per la società è quella di unire le categorie rendendo tutto immediatamente fruibile ai consumatori, ma ancora non è stato comunicato nulla. Ad ora la sola informazione giunta è che è cominciato un nuovo capitolo per Farfetch ed è di crescita.
Luca Cioffi
Seguici su Google News