Arriva dopo il caso del pandoro Gate, la cosiddetta “legge Ferragni” o “ddl Ferragnez”, annunciata da Giorgia Meloni e che avrebbe intenzione di portare in Consiglio dei Ministri, una legge sugli obblighi di trasparenza riguardo la beneficenza.

Arriva la legge sulla beneficenza dopo il pandoro-Gate di Chiara Ferragni: ecco cosa accadrà

Il caso del pandoro Balocco ha destato così tanta attenzione mediatica, da aver destato anche quella di Giorgia Meloni, che già aveva attaccato ad Atreju la questione Ferragni-Balocco, e adesso, a riprova delle sue parole sta preparando un ddl riguardo la questione. Al testo stanno lavorando oltre che la presidenza del consiglio anche il ministero del Lavoro e il ministero dell’Economia e delle Finanze, perché la normativa toccherà anche gli obblighi degli Ets, gli enti del Terzo Settore.

Meloni ha anticipato quello che sarà l’idea della legge durante la conferenza stampa quando la Premier ha risposto ad una domanda sul contrasto che c’era stato con Fedez e sua moglie Chiara dopo una battuta sul pandoro nel suo intervento ad Atreju, e lei ha risposto così: “C’è una questione che questa vicenda mi ha fatto balzare agli occhi, ed è il tema della trasparenza sulla beneficenza. Questo è un tema su cui bisogna lavorare perché altrimenti si rischia che un caso singolo possa impattare su una cosa importante come la beneficenza. Capire quali siano oggi le regole sulla trasparenza e magari migliorarle può essere utile per tutti. Ed è una cosa su cui sto ragionando”. La premier continua: “Ho chiesto una informativa sul tema e ho scoperto che sulla beneficenza non esistono obblighi di trasparenza. È necessario quindi preparare una banale legge che dica che se dichiari di fare beneficenza devi anche dire quanto, a chi, quando e così via”.

Tanto importante la questione che sono al lavoro anche il Mef e al ministero del Lavoro, che hanno competenza diretta sul terzo settore. Quel che ha destato effettivamente preoccupazione riguardo il pandoro-gate è stato la mancanza di trasparenza riguardo all’attività benefica a favore dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. E nonostante sia stato acquistato “un macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”, sono passati ben 2 anni da quella donazione, ma non c’è un rendiconto pubblico, non c’è stata un’inaugurazione di quel macchinario, che effettivamente rende il tutto ancora più fumoso.

Una legge potrebbe estendere a tutti gli obblighi di trasparenza (anche ai partiti e le fondazioni politiche e benefattori pubblici e privati). Come riportato da Open, mantenere l’anonimato sarà possibile, però se si è anonimi, non si potrà comunicare sui social o in pubblico. Altrimenti anche il nome del benefattore privato dovrà essere pubblicato sul sito internet di chi riceve i soldi entro un tempo massimo dalla donazione. E tutti in contributi privati ricevuti andranno rendicontati da chi ne è beneficiato quale che sia la loro forma, spiegandone il successivo utilizzo.

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