La Corte internazionale di Giustizia (Cig) terrà giovedì e venerdì le prime udienze della causa per genocidio intentata contro Israele dal Sudafrica, che chiede al governo Netanyahu di fermare le operazioni in corso a Gaza. Le udienze nelle mattine dell’11 e il 12 gennaio, rispettivamente per le dichiarazioni introduttive del Sud Africa e di Israele, si terranno nella città olandese de L’Aia.
La Cig è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Il dibattimento è cruciale per Israele: per la prima volta dopo anni di boicottaggio ha accettato di difendersi di fronte ai 15 giudici della Corte, che sono eletti dall’Assemblea generale e dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Ecco le accuse contro Israele per genocidio
Il Sudafrica ha presentato il caso alla Corte internazionale di giustizia a fine dicembre, sostenendo che Israele ha commesso “atti di genocidio” a Gaza durante la guerra dichiarata contro Hamas.
La prima richiesta alla Corte (secondo l’articolo 41 del suo statuto) è di approvare misure provvisorie per impedire all’esercito israeliano di continuare le loro operazioni militari nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania a danno dei palestinesi.
Secondo il Paese africano, Israele avrebbe violato gli obblighi previsti dalla Convenzione sul genocidio. Il ricorso di 84 pagine lo accusa di avere commesso atti di”carattere genocida perché mirano alla distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese”.
La Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, approvata nel 1948 e di cui Sud Africa e Israele sono firmatari, qualifica come atti di questo tipo: uccisione di membri del gruppo;lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.
Più di 23mila palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini, sono stati uccisi a Gaza dall’inizio del conflitto, secondo il ministero della Sanità palestinese. In Israele sono morte 1.200 persone, per lo più civili negli attacchi del 7 ottobre di Hamas, e quasi 200 soldati dall’inizio dell’invasione della Striscia a fine ottobre.
Israele ha respinto “con disgusto” le accuse del Sudafrica, definendole “prive di fondamento” e annunciando che si difenderà in tribunale.