Geopolitica ed energia: la Via dal Mar Rosso, le metaniere, il Qatar: fermati i trasporti di gas liquefatto.
Ne ho già parlato, ma c’è ancora molto da dire. La crisi nel Mar Rosso sta influenzando le forniture di energia. Circa 5 navi che trasportano gas liquefatto dal Qatar, di cui tre dirette in Europa, hanno interrotto il loro viaggio. Inoltre, numerose navi cisterna con petrolio e carburanti a bordo si stanno fermate o stanno cambiando rotta per evitare una zona che diventa più rischiosa.
Questa situazione, potenzialmente dannosa per la disponibilità di combustibili e i prezzi, sta attualmente generando una reazione tiepida sui mercati. Il gas, in particolare, ha registrato un calo del 5% all’inizio della settimana. Le quotazioni del greggio, inizialmente in rialzo, hanno poi virato negativamente. Ciò con il Brent che perde circa mezzo punto percentuale, situandosi intorno a 77 dollari al barile.
Oltre alle tensioni geopolitiche, altri fattori influenzano il mercato. Le politiche delle banche centrali, orientate a ridurre i tassi di interesse, sono un fattore chiave per gli investitori. D’altra parte la domanda moderata per il gas nonostante le condizioni meteorologiche avverse e le scorte elevate sia in Europa che in Asia offre rassicurazioni.
Mar Rosso, Houti e Qatar: aumenta il prezzo dell’energia?
La situazione nel Mar Rosso è preoccupante a causa degli attacchi degli Houthi alle navi di passaggio. Ma non solo: anche per la reazione militare di Stati Uniti e Gran Bretagna. Questa escalation potrebbe giustificare un aumento dei prezzi delle materie prime, noto come “premio geopolitico”. La fuga delle petroliere e delle metaniere dalla regione è iniziata a causa dei raid contro gli Houthi. Ovviamente è collegata alle restrizioni impartite dalla Combined Marine Force (Cfm), che ha intimato alle navi di tenersi lontane da Bab al-Mandab.
QatarEnergy non ha ancora ufficialmente confermato la sospensione dei trasporti di GNL, ma i sistemi di tracciamento del traffico navale indicano una situazione in standby. Una prolungata diserzione della rotta più breve tra Asia ed Europa potrebbe causare ripercussioni da parte di Doha e di altri fornitori. Il tutto con un impatto significativo sull’area del Mediterraneo.
Il Qatar, ricordiamo, è il secondo fornitore mondiale di GNL dopo gli Stati Uniti. Sempre il Qatar ha esportato oltre 75 milioni di tonnellate lo scorso anno, principalmente in Asia, con circa 14 milioni di tonnellate dirette al Vecchio Continente.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine
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