Due bambini sono stati uccisi e altri tre feriti a seguito di un attacco di droni missili da parte delle Guardie rivoluzionarie iraniane contro il gruppo armato Jaish al-Adl nella provincia pakistana del Baluchistan. Lo riporta l’emittente araba Al Jazeera citando l’agenzia di stampa Reuters.

Jaish al-Adl opera nella provincia sud-orientale iraniana del Sistan-Baluchistan, che condivide un confine poroso con il Pakistan, ed è stato responsabile di diversi attacchi nella Repubblica islamica.

Il Pakistan ha descritto gli attacchi dell’Iran come una “violazione non provocata” del suo spazio aereo.

“È ancora più preoccupante che questo atto illegale abbia avuto luogo nonostante l’esistenza di diversi canali di comunicazione tra Pakistan e Iran”, ha dichiarato il ministero degli Esteri pakistano in una nota. 

L’attacco con missili e droni, secondo la Bbc, in seguito alle tensioni nella provincia del Baluchistan, per prendere di mira il gruppo militante separatista baluchi Jaish al-Adl, secondo un’agenzia di stampa filo governativa Tasmin. 

Iran e Pakistan avevano rapporti tesi per l’attività dei separatisti sunniti del Baluchistan, ma questo attacco che si aggiunge all’esclation nella regione, ieri nel Kurdinstan iracheno, uccidendo 4 persone, e anche in Siria, come rappresaglia per l’attentato di Kerman del 3 gennaio. 

Due bambini uccisi dai missili iraniani in Pakistan: “Condanniamo fermamente la violazione non provocata del suo spazio aereo da parte dell’Iran”

“Il Pakistan condanna fermamente la violazione non provocata del suo spazio aereo da parte dell’Iran e l’attacco all’interno del territorio pakistano che ha provocato la morte di due ragazzi innocenti e il ferimento di tre ragazze”, ha affermato in una nota il ministero degli Esteri pakistano.

Yeish al Adl è un gruppo sunnita contrario al regime sciita iraniano che cerca l’indipendenza della provincia del Sistan Balucistan e opera sul confine tra Iran e Pakistan. Il gruppo, che secondo Teheran è sostenuto da Israele, ha rivendicato, fra l’altro, l’attacco che ha ucciso 11 agenti di polizia nella città iraniana di Rask lo scorso dicembre. Ieri l’Iran ha attaccato anche altri obiettivi, basi dello Stato islamico in Siria e presunte basi israeliane in Iraq, come rappresaglia per gli attentati di Kerman e Rask che hanno causato la morte di oltre cento persone alla commemorazione di Soleimani.