Vanessa Ballan portava in grembo il figlio del suo compagno. Il test di paternità è stato eseguito insieme all’autopsia. Che stabilisce che il padre del bambino era Nicola Scapiniello. La 27enne, residente a Riese Pio X, in provincia di Treviso, è morta lo scorso 19 dicembre. Ed è stata uccisa da Bujan Fandaj, che l’aveva precedentemente minacciata.

I risultati dell’autopsia di Vanessa Ballan

Il test era stato eseguito nel vano tentativo di trovare un movente al femminicidio. A dimostrazione invece che, come tutti i femminicidi, non ha altra motivazione se non la sopraffazione totale della donna. Tanto che per il gip è «lungi dal trattarsi di un raptus omicida. L’indagato ha agito con premeditazione. Ha pianificato il delitto, scegliendo il momento adatto, aggirando la telecamera di sicurezza che riprende l’area dell’ingresso, predisponendo gli strumenti necessari (martello per sfondare la porta, coltello per ucciderla) con lucida ferocia». Fandaj aveva infatti premeditato il femminicidio, avendo già minacciato diverse volte la vittima con materiale video che la ritraeva.

L’esame autoptico aveva inoltre stabilito che Ballan è stata uccisa da otto coltellate, sei profonde e due superficiali. La vittima sarebbe morta per i due fendenti che le hanno lesionato i polmoni, mentre uno ha trapassato da parte a parte il cuore. Prima delle coltellate la vittima, aggredita dentro casa sua, era stata picchiata al capo e al volto, e aveva anche cercato di difendersi con le mani. Era arrivata all’incirca alla dodicesima settimana di gestazione del bambino che era figlio del compagno, come è stato accertato.

Marianna Soru

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