Hai bevuto un bicchiere di acqua fresca o una bibita e hai avvertito una fitta improvvisa? Hai provato a gustarti un delizioso gelato ma un fastidio intenso ti ha rovinato l’esperienza? Forse la causa di questo disagio è da ricercare nella sensibilità dentale.

Chi ne soffre sa bene quanto l’ipersensibilità dentinale possa causare problematiche intense e dolore soprattutto quando si mangia e si beve ma talvolta, nei casi più gravi, anche mentre ci si lava i denti o si respira a bocca aperta aria fredda.

Sensibilità dentale: cosa c’è da sapere

C’è chi la descrive come una fitta, chi come una scossa acuta e chi come un vero e proprio dolore.  La sensibilità dentale si può riconoscere per manifestazione improvvisa di dolore (più o meno intenso) entrando in contatto con cibi o bevande troppo calde o troppo fredde, alimenti zuccherati o acidi, alcolici ma anche durante lo spazzolamento. Nei casi più gravi, anche il semplice tatto potrebbe provocare fastidi e dolori.

Le cause che provocano la sensibilità dentale

Tra le principali cause c’è sicuramente l’esposizione della dentina che può generarsi in concomitanza di un recesso gengivale che espone quindi una parte del dente che solitamente dovrebbe restare coperta. Tra le cause possiamo però trovare anche sbiancamenti fai da te non eseguiti a regola d’arte, disturbi alimentari che potrebbero provocare il consumo dello smalto e persino il bruxismo che nell’erosione danneggia denti e smalto.

Assottigliamento dello smalto e recessione gengivale sono la causa della sensibilità dentale che sembra colpire circa il 10% della popolazione. Non pensare che però sia dovuto solo a cause esterne, anche un PH molto basso e acido del cavo orale può provocare l’assottigliamento dello smalto con le conseguenze che abbiamo imparato a conoscere.

Cosa si può fare?

Chiaramente il consiglio principale è quello di rivolgersi ad un dentista che in primo luogo effettuerà una visita per identificare la causa e solo successivamente potrà procedere proponendo alcune soluzioni. Lato consumatori si può iniziare a pensare all’utilizzo di prodotti per la sensibilità dentale, scegliendoli non troppo aggressivi e che tutelino la gengiva e lo smalto. Attenzione poi anche alla possibilità di far applicare da un dentista vernici o lacche apposite per creare un film protettivo per i microcanali dentinali.

Quando acquisti un dentifricio, ad esempio, dovresti tenere in considerazione la componente abrasiva solitamente molto alta nei prodotti sbiancanti. Leggendo con cura le etichette, secondo gli esperti, si dovrebbero evitare prodotti con un indice di abrasività superiore al 50. Consigliato anche l’utilizzo di uno spazzolino a setole più morbide, evitando invece i prodotti duri che potrebbero risultare aggressivi e davvero fastidiosi nelle operazioni di pulizia quotidiana.

Sensibilità dentale o carie?

Chiaramente non possiamo dare una risposta tecnica in materia, le casistiche vanno analizzate di persona rivolgendosi ad uno specialista ma possiamo dirti che in linea di massima a distinguere la sensibilità dalle carie è che già dalla fase iniziale si può vedere una macchia più scura sullo smalto. È importante però sapere che la macchia sui denti può anche essere causata da altre problematiche di salute dentale che esulano dalla carie; per questo è importante evitare diagnosi fai da te e rivolgersi ad un professionista.