Il 17 agosto 1998 l’allora presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, ammette di aver avuto “relazioni fisiche improprie” con una stagista, Monica Lewinsky. Una volta stabilita la procedura giuridica, Clinton si rivolge anche al popolo americano, ammettendo per la prima volta la relazione. Ma soprattutto di aver “fuorviato il popolo” circa questo rapporto. Ma cosa succede per lo Scandalo Lewinsky il 26 gennaio 2018, 20 anni dopo la faccenda?

Scandalo Lewinsky: cosa era successo

Nel 1995 Monica e Bill hanno una relazione. Solo il 7 gennaio 1998 Lewinsky firma una dichiarazione in cui nega di aver avuto una relazione con Clinton, dopo la rivelazione di tantissime molestie a suo carico da parte di altre collaboratrici. Tutto infatti parte da Paula Jones, che accusò il presidente americano di averla molestata sessualmente nel 1994. Dopo soli cinque giorni emergono più di 20 ore di registrazioni telefoniche. In queste registrazioni si confutavano le dichiarazioni della ex stagista. E sarà solo confessando della relazione alla sua amica Linda Tripp, coinvolta nelle indagini dell’Fbi, che riuscirà a “incastrare” Clinton. Inoltre, nel corso delle indagini sul caso Lewinsky, è emerso che non fosse una relazione sana e lineare. Infatti, c’erano tracce di liquido seminale in un preciso vestito blu di Monica.

Sarà solo il 26 gennaio 2018 che Clinton nega tutto in tv. E afferma: “Non ho avuto rapporti sessuali con questa donna, Miss Lewinsky“. Questa dichiarazione entra nella storia del caso. Ma soprattutto fu un’enorme scommessa da parte del presidente verso i suoi elettori. Infatti,sua moglie Hillary Clinton lo difese a spada tratta. E parlò di “cospirazione della destra” contro il marito. Nella stessa giornata, un ex fidanzato della Lewinsky affermò di aver ascoltato la ragazza raccontargli di aver praticato sesso orale al presidente degli Stati Uniti, sopratutto prendendo in giro sua moglie. Il 6 febbraio Clinton, nel pieno delle accuse e del fuoco incrociato mediatico, dichiarerà di non dimettersi. A luglio, poi, Lewinsky firma un accordo: per lei viene garantita l’immunità. Seguono l’esame del Dna sul vestito blu della ragazza, che si prepara a testimoniare.

Le dichiarazioni postume

Le dichiarazioni arrivano durante il discorso per la National Prayer Breakfast del 1998. In tale occasione disse: “Non penso che ci sia un modo piacevole per dire che ho peccato. È importante per me che ogni persona che sia stata ferita sappia che il dolore che provo è sincero: prima, e più importante di tutti, la mia famiglia; poi i miei amici, il mio staff, i membri del mio gabinetto, Monica Lewinsky e la sua famiglia, e il popolo americano. Ho chiesto il perdono di tutti loro”.

“Mi sono sentito malissimo allora e in seguito ho dovuto fare i conti con tutto questo. Ma penso di aver gestito la situazione nel modo giusto”, ha dichiarato poi l’ex presidente al conduttore dell’Nbc Craig Melvin. La domanda era: “A guardarsi indietro, usando adesso la lente del #MeToo, la pensa in modo diverso, o sente una maggiore responsabilità?”, a cui risponde: “È successo 20 anni fa -aveva aggiunto l’ex presidente, ricordando che- due terzi degli americani si erano schierati con me”.

Marianna Soru

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