Il grande ritorno di Johann Sebastian Punk torna a sorprendere con un repertorio ancora più folle: dal 13 ottobre il suo secondo album “Phoney Music Entertainment” è un sogno a testa in giù.
Vi sembrerà di passeggiare attraverso immagini surreali e di trovarvi improvvisamente da un bar sulla Luna a un letto sul mare nel pieno del delirio: è questa la musica dell’immaginario con cui Massimiliano Raffa, in arte Johann Sebastian Punk, torna sulla scena musicale dopo il suo primo stravagante esperimento di tre anni fa.
Con il suo primo album, “More Lovely and More Temperate“, Johann Sebastian Punk aveva già spiazzato tutti con una teatralità indistinguibile, avvalendosi una candidatura nella cinquina finale del Premio Tenco come Miglior Opera Prima, eppure il silenzio di questi anni non l’ha di certo calmato. Con quello che sembra apparentemente un album più ordinario, in realtà torna a esplodere di grinta e sregolatezza oltre il limite razionale. Ma se il primo album è stato un tentativo rivoluzionario di scardinare la musica (tutta uguale) della modernità, oggi Raffa conosce bene ciò che fa: e lo fa con una maturità stilistica e di produzione che vince l’istinto ribelle.
In Phoney Music Entertainment domina la contraddizione, tra la carezza del pianoforte al graffio delle percussioni; in un gioco di opposti e di colori che sovrasta persino il limite dell’immaginario. E così vi sembrerà, all’interno della stessa canzone, di attraversare spiagge di fiamme e fiori, tra il sorriso e il peccato.
Anche qui Johann Sebastian Punk, che non dimentica mai la sua eco glam non smentisce neanche il suo timbro anticanonico e teatrale, maturo ora per esplorare una multitudine di linguaggi che spesso confonde e disorienta. Ed è proprio questo il genio dell’artista: la capacità di far smarrire e far perdere l’ordine dei confini. Quello che appare incoerente e disordinato, in realtà è proprio la nudità dell’inconscio. Johan Sebastian Punk spoglia le regole e le convenzioni per mostrare la verità dell’interiorità.
(PHOTO CREDITS: Ufficio Stampa Sporco Impossibile)Se vi sembrerà di essere travolti in sogni sovrapposti, allora probabilmente avrete ben capito la sua musica. Un gioco di suoni che diventano presto immagini nel subconscio di chi sceglie la sua musica per viaggiare a piedi fermi. E in questo nodo di suggestioni si incontrano il suono del dulcimer e la coralità beatlesiana, la ricercatezza stilistica e la leggerezza d’intenti, la samba e l’umorismo, il contrappunto barocco.
Dal sogno psichedelico e ricercato in “Confession” al ritmo inglese anni ’20 in “Tragedy”, la perla più particolare credo sia “Samba Da Segunda Feira” in una danza jazz che invade lo spirito brasiliano: una contraddizione che ci fa risvegliare in un paesaggio dai colori inventati, sudati e spaventati, in un respiro surrealista che sintetizza lo spirito reale di questo progetto.
Parliamo di un’artista che sale su un palco con una pelliccia e nulla sotto, un visionario che ha scelto la musica come rivoluzione verso un sistema troppo ordinato per essere vero. Perchè la verità è caos, è confusione, è esattamente come la copertina di Phoney Music Entertainment.
E’ anche questo il nuovo tentativo di Raffa di rivoluzionare l’idea della modernità: rompere l’idea della finzione con quella dell’immaginario. Decisamente una scelta geniale e raffinata. E’ un nuovo esperimento, è il sogno a testa in giù di un artista rock, ma che forse è difficile persino incanalare in una categoria. Forse un sogno che è una fuga, verso cosa? Sceglietelo voi.
Rossella Papa