Arriva oggi il nuovo album, il sesto, dei Train To Roots: è Declaration N. 6, la sesta dichiarazione d’intenti della band sarda che si è conquistata un posto d’onore nel regno delle band reggae nostrane ma non solo. La band vanta infatti una carriera live che supera i confini nazionali per allargarsi ai più importanti festival internazionali, dalla Spagna alla Francia.

 

Il lavoro della band è stato anticipato qualche mese fa dal singolo Move It, un brano in pieno original 80’s dancehall style e più recentemente, a pochi giorni dall’uscita del disco, dalla prima delle due collaborazioni che arricchiscono il lavoro: Nessuno mai feat. Bunna, importantissimo esponente del raggae italiano e front man degli Africa Unite, attivi nel panorama della musica italiana da più di 30 anni.

Il brano risulta potente soprattutto nel tema affrontato: si parla infatti di immigrazione e lo si fa con parole intrise di speranza ed uguaglianza, supportate da un video intenso e significativo.

 

Questo brano parla di immigrazione e di speranza. Abbiamo cercato quindi di umanizzare i termini, scegliendo volti e situazioni che descrivessero al tempo stesso il disagio e la speranza che una persona vive lasciando la propria casa. Solo grazie all’aiuto di alcune associazioni e fotografi professionisti che queste realtà le vivono quotidianamente, abbiamo potuto trovare le immagini che speriamo trasmettano questi sentimenti, perché “Nessun contenitore è più colmo di speranza dello sguardo di un bambino

 

La prima di due collaborazioni importanti, si diceva. La seconda rappresenta un’altra “chicca” del disco, Parole e Musica. Eugenio Finardi ha cantato e tradotto in italiano alcuni versi di Procurade ‘e moderare, un importante e corposo componimento rivoluzionario della tradizionale sarda, scritto nel 1794 durante i moti rivoluzionari:

 

Procurad’e moderare, Barones, sa tirannia… (“Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…”)

Cando si tenet su bentu est prezisu bentulare (“quando si leva il vento, bisogna trebbiare”)

 

Le premesse di un disco importante, dunque, ci sono tutte. E i Train to Roots non deludono le aspettative, presentando un lavoro ancorato alle radici ma che guarda al futuro, anche nel sound, impreziosito dallo sound inconfondibile della band che mescola stili e lingue: compaiono infatti strizzate d’occhio qua e là ad un pizzico d’elettronica, si passa dall’inglese, all’italiano ed allo stesso sardo.

Nonostante i temi trattati siano perlopiù importanti e di denuncia (ne sono un esempio anche RoadBlock e Sveglia), non mancano episodi più leggeri (Disco Sauna) che rendono il disco un lavoro sicuramente godibile.

 

I fan della band, in attesa del tour che toccherà i principali club nazionali (con alcune date fuori dai confini, coerentemente a questa Declaration), hanno potuto ascoltare il disco in anteprima live lo scorso 18 ottobre ad Alghero.

 

Declaration Nº 6 esce in Italia per INRI ed è distribuito globalmente da VPAL, parte dell’etichetta reggae più importante del mondo, VP Records.

Ascolto assolutamente consigliato, per gli amanti del genere ma non solo!

 

Disponibile sulle maggiori piattaforme digitali, tra cui iTunes e Spotify 

 

Tracklist

Better Run

Nessuno Mai feat. Bunna

RoadBlock

Bubbling

Sveglia

Teddy Was

General

Non Sei Sola

Move It

Parole e Musica feat. Eugenio Finardi

Disco Sauna

 

 

 

Per sentire i Train To Roots live, nelle loro potenti performance:

20 ottobre – Banyoles (Spagna), Fiestas mayor de Banyoles (Girona)

10 novembre – Torino, Hiroshima Mon Amour

11 novembre – San Biagio Di Callalta (TV), Supersonic Arena

6 dicembre – Milano, Magnolia

7 dicembre – Pisa, Metarock Winter Palacongressi

8 dicembre – Serramazzoni (MO),Vibra

9 dicembre – Perugia (Rework culture)

10 dicembre – Roma, Monk

22 dicembre – Quartucciu (CA), Cueva Rock

 

 

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Flavia Atzori