Storica si potrebbe definire l’apertura alla Bosnia Erzegovina nel Consiglio Europeo.
Palazzo Chigi ha espresso grande soddisfazione per la storica decisione del Consiglio europeo di avviare i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina. Da Palazzo Chigi le parole dichiarano che si tratta di un’apertura storica. Questa decisione offre una chiara prospettiva europea a Sarajevo che è stata un obiettivo ricercato con convinzione dall’Italia. Sembra quindi che il governo italiano continuerà ad incoraggiare e sostenere il governo bosniaco nel suo impegno per le riforme. L’Unione Europea ha inviato un messaggio chiaro non solo a Sarajevo, ma a tutti i Balcani Occidentali.
Il presidente Charles Michel ha congratulato la Bosnia-Erzegovina per la decisione del Consiglio europeo di avviare i negoziati di adesione, affermando che il loro posto è nella famiglia europea. Questo passo avanti è fondamentale nel percorso verso l’UE e ora è necessario continuare il duro lavoro per il progresso costante del paese, come desidera il suo popolo.
Cos’è l’ex Jugoslavia:
La Bosnia-Erzegovina è un paese situato nella penisola balcanica, nell’Europa sud-orientale. Durante il XX secolo, la Bosnia-Erzegovina era parte dell’ex Jugoslavia, un paese che comprendeva diverse repubbliche che ora sono nazioni. Le nazioni che facevano parte dell’ex Jugoslavia includono:
- Slovenia
- Croazia
- Bosnia-Erzegovina
- Montenegro
- Macedonia del Nord (precedentemente conosciuta come Repubblica di Macedonia)
- Serbia (che includeva anche il Kosovo, ora un territorio con uno status speciale)
Un po’ di storia della Bosnia Erzegovina, che forse entrerà nel Consiglio Europeo:
Nel 1992, la Bosnia-Erzegovina ha dichiarato l’indipendenza dalla Jugoslavia, scatenando una guerra che ha coinvolto diverse etnie presenti nel paese, principalmente i bosniaci (di fede musulmana), i serbi (di fede ortodossa) e i croati (di fede cattolica). Questa guerra è stata caratterizzata da gravi violenze e atrocità, inclusi massacri e pulizia etnica.
Nel 1995, gli accordi di pace di Dayton hanno posto fine al conflitto, stabilendo una struttura statale complessa che prevedeva due entità etniche, la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina e la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, insieme a un governo centrale. Tuttavia, il paese rimane diviso lungo linee etniche e politiche, con tensioni ancora presenti tra le diverse comunità. La Bosnia-Erzegovina ha avviato i negoziati di adesione all’Unione Europea, ma affronta sfide significative nel processo di riforma e nel superare le divisioni interne.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine