«Istruttore di sub, pilota di aerei, di Ferrari, medico chirurgo e odontoiatra». Così si legge nella descrizione del profilo Facebook di Ernesto Tafuri rimasto vittima di un incendio divampato questa mattina nel suo appartamento in via Caposile, in zona Prati. Conosciuto dai più per essere il dentista dei vip, tanti infatti gli attori e personaggi dello spettacolo che tra gli anni 90 e 2000 frequentavano il suo studio in via Montello, vicino a piazza Mazzini. 

Una carriera brillante, con contratti di attori legati ai suoi interventi per poter essere scritturati (come lui stesso ha affermato in un’intervista di qualche anno fa).

Poi, nel 2017, i problemi con la giustizia: a causa di una denuncia ricevuta da un vicino per minacce, le forze dell’ordine trovano nella sua abitazione tre contenitori per alimenti pieni di cocaina. Verrà quindi arrestato per spaccio e denunciato per detenzione di armi, nel suo appartamento infatti erano state rinvenute anche cinque spade e circa 500 proiettili

Ernesto Tafuri, il dentista dei vip morto carbonizzato nel suo appartamento a Roma, cosa è successo

Ernesto Tafuri, dentista di 69 anni che tra i suoi clienti aveva anche diversi vip, è morto carbonizzato a causa di un incendio scoppiato oggi e che si è sviluppato all’interno del suo appartamento in via Caposile 10, in Prati. Nell’abitazione c’erano anche i suoi quattro gatti, tre sono morti e uno è stato salvato dai vigili del fuoco. La tragedia all’alba, alle cinque del mattino circa. 

È ancora presto per sapere con precisione il motivo del rogo, ma visto la portata delle fiamme non si esclude una causa esterna come una sigaretta spenta male o una scintilla da un corto circuito che possa aver bruciato subito i mobili di casa. Esclusa invece fin da subito l’ipotesi di una fuga di gas

L’appartamento è andato completamente distrutto. Il dottor Tafuri, che viveva da solo, non ha avuto neanche il tempo di scappare o di mettere in salvo i suoi gatti. Sull’incendio è stata comunque aperta una indagine della polizia di Stato e della procura che dovrà chiarire la dinamica della tragedia. Le operazioni di soccorso non sono state facili e si sono protratte per oltre due ore.

Durante la zona è stata chiusa. Anche l’ingresso principale di una scuola superiore al civico uno di via Caposile è stato interdetto ed è stato predisposto un accesso secondario da via Achille Papa. Dalle 10.30 in poi, la strada è stata mano mano di nuovo aperta. Il resto del palazzo, infatti, non è stato considerato a rischio e non c’è stato bisogno di evacuare l’edificio.