Definita dall’Oms un vero e proprio “fenomeno occupazionale” il burnout sta diventando una piaga che colpisce soprattutto i giovani. Si tratta di una vera e propria malattia mentale causata dal troppo stress lavorativo che a sua volta sfocia in depressione ed apatia. Un periodo difficile in cui diventa quanto mai opportuno dedicarsi del tempo e prendersi cura di se stessi e nei casi più gravi rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Burnout, la nuova sindrome da stress
Uno studio del McKinsey Health Institute, condotto su 30 mila lavoratori di 30 paesi diversi, ha rivelato che due lavoratori su dieci nel mondo sono affetti da burnout. In Italia il tasso di questo disturbo da stress è il 16%. In particolare una ricerca di Cisl Lombardia sulle motivazioni che hanno spinto 17 mila persone a recarsi agli sportelli dei sindacati per dimettersi dal proprio impiego dimostra come al primo posto con il 36% ci sia l’eccessivo stress da lavoro. Dati questi che confermano quando sia esatta la classificazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità secondo cui il burnout è definito un vero e proprio “fenomeno occupazionale”. Una piaga che colpisce soprattutto i giovani causando una sindrome da stress cronico sfociante in una fuga dal lavoro.
Il burnout infatti, secondo la psicologa Erika Leoni, consulente di Guidapsicologi.it, come riportato da Fanpage, “è un termine inglese che si può tradurre letteralmente con bruciato. Maslach, sociopsicologa, definisce il burnout come una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo, identificando come contesto lavorativo maggiormente a rischio un contesto ad elevata implicazione relazionale”.
Come riconoscere i sintomi
Il burnout, spiega la Leoni, “si riconosce grazie ad alcuni segnali specifici come ad esempio l’esaurimento emotivo, l’autostima comincia a calare, ci si sente prosciugati, incapaci di recuperare il benessere psico-fisico e privi di energie per affrontare nuove sfide e per relazionarsi con le persone“. A questo si aggiunge un atteggiamento cinico e paranoico verso i propri colleghi di lavoro e l’incapacità di svolgere qualsiasi mansione. In particolare, fa sapere la Leoni, questo disturbo da stress può causare anche “un collasso delle energie psichiche con la manifestazione di sintomi tipici delle patologie ansiose-depressive”. Sintomi che possono sfociare anche in disturbi fisici gravi come problemi cardiovascolari e ulcere.
Fare prevenzione e prendersi cura di se
Nel mondo del lavoro, dove secondo il 60% dei talent manager la frequenti dimissioni di giovani causate dallo stress lavorativo sono un ostacolo non indifferente per la crescita delle imprese, occorre sempre di più fare prevenzione sul burnout. “Facilmente si scivola nel pensare che l’intenzione di abbandono del posto di lavoro sia legata a tematiche retributive o di carriera o dal competitor che corteggia i propri dipendenti con offerte ‘irrinunciabili’, quando in realtà si tratta di problematiche meno evidenti, rilevabili attraverso strumenti di ascolto più profondi”, spiega infatti a La Repubblica, Francesca Verderio, training & development practice leader di Zeta Service, per cui “in quest’ottica mettersi in ascolto delle proprie persone e quindi monitorare costantemente il clima aziendale diventa fondamentale”. Anche nel nostro quotidiano possiamo fare qualcosa ogni volta che lo stress da lavoro tende a fagocitarci prendendoci i nostri tempi e dedicandoci alla cura di noi stessi.
Spiega in fatti, Carla Cerri, fondatrice di La Tela, raccontando la sua esperienza diretta sul burnout, come sia importante per combattere lo stress “fare azioni che aumentano il mio benessere mentale ed emotivo, al di là di ciò che si aspettano gli altri. Da anni ho scelto di nutrire l’essenza (ciò che fa stare meglio me) più dell’apparenza (ciò che mi farebbe stare meglio agli occhi degli altri): un automassaggio al viso ogni mattina; prendere vitamine per rafforzare i capelli. Credo che rivedere la narrazione sulla cura di sé aiuti a individuare le proprie priorità e andare nella direzione del proprio (vero) benessere emotivo, mentale e fisico, che a lungo termine permette di conoscersi e ascoltarsi di più, fondamentale anche nella prevenzione del burnout”.
Stefano Delle Cave
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