La Presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una videoconferenza a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Nella notte, il presidente del Consiglio italiano è rimasto in costante contatto con tutti i ministri dell’esecutivo per gli aggiornamenti relativi agli attacchi condotti con i droni e i missili verso Israele. “Seguiamo con attenzione e preoccupazione quanto sta accedendo in Medio Oriente. Sono in costante contatto con le Ambasciate d’Italia a Tel Aviv e a Teheran. Sentiti il Presidente del Consiglio e il Ministro della Difesa, il Governo è pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario“, ha dichiarato nella notte il ministro Antonio Tajani su X. Palazzo Chigi ha reso noto che l’esecutivo, insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano, era operativo per qualunque situazione

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva assicurato di essere preparato a reagire e ha avuto una conversazione telefonica notturna con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha convocato il G7. Tel Aviv afferma di aver abbattuto il 99% dei droni e dei missili, un successo garantito dal sostegno della contraerea di Usa, Gran Bretagna e Giordania.

Quell’1% avrebbe colpito una base aerea nel deserto del Negev, causando danni infrastrutturali definiti “molto piccoli” da Israele e “pesanti” dall’Iran. Una bambina beduina sarebbe rimasta ferita gravemente da una scheggia durante l’attacco. In tutto il Paese i residenti che hanno fatto ricorso a cure mediche sono una trentina, per lo più contusi nei fuggi fuggi verso i ripari.

Biden ha rivendicato di aver contribuito a neutralizzare “quasi tutti” i mezzi offensivi iraniani e sentirà gli alleati del G7, quest’anno presieduto dall’Italia, per concordare una “risposta diplomatica unitaria” all’aggressione di Teheran, che è stata condannata dalle cancellerie occidentali e dal segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres.

Alle 22 italiane sarà convocato, su richiesta di Israele, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. La Russia, che aveva mostrato sostegno all’Iran dopo l’attacco al consolato in Siria, si è espressa solo attraverso il suo vice rappresentante al Palazzo di Vetro, che ha paventato una “nuova acuta crisi”.

L’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir Saed Iravani, nel frattempo ha inviato una lettera al Segretario generale, Antonio Gutierres, giustificando l’attacco che, da parte dell’Iran, è stato comunicato che rientra “nell’esercizio del diritto intrinseco dell’Iran all’autodifesa, come delineato nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e in risposta alle ricorrenti aggressioni militari israeliane, in particolare all’attacco armato del 1° aprile 2024 contro le sedi diplomatiche iraniane, a dispetto dell’articolo 2, paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite”.

La Cina ha manifestato “profonda preoccupazione” e ha invitato le parti alla “calma”. L’Arabia Saudita e l’Egitto, che ha messo il suo esercito in stato di allerta, hanno chiesto ai contendenti la “massima moderazione”. I media israeliani hanno lasciato trapelare la promessa di Netanyahu di una reazione “significativa”, o addirittura “senza precedenti”, all’iniziativa iraniana. Washington è subito intervenuta per correggere il tiro.