Rilasciata giovedì una dichiarazione congiunta di 18 Paesi che hanno chiesto ad Hamas di rilasciare gli ostaggi detenuti a Gaza, l’ultimo tentativo di pressione pubblica per far avanzare i negoziati su un potenziale cessate il fuoco con Israele. Le autorità statunitensi hanno fatto sapere che “c’è un accordo sul tavolo che porterebbe un cessate il fuoco immediato a Gaza, ma Hamas lo ha rifiutato”. Da Tel Aviv i parenti di alcuni degli ostaggi hanno chiesto ad altri Paesi del mondo a unirsi ai 18.
La dichiarazione è stata firmata dai leader di Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia, Regno Unito e Ungheria.
I 18 Paesi su Hamas: “L’accordo permetterà un cessate il fuoco prolungato”
“La sorte degli ostaggi e della popolazione civile di Gaza, che è protetta dal diritto internazionale, è oggetto di preoccupazione a livello internazionale“, si legge nel testo. “Sottolineiamo che l’accordo sul tavolo per il rilascio degli ostaggi porterebbe a un cessate il fuoco immediato e prolungato a Gaza, che faciliterebbe l’invio di ulteriore assistenza umanitaria necessaria in tutta Gaza e porterebbe alla fine credibile delle ostilità. I palestinesi sarebbero in grado di tornare alle loro case e alle loro terre con i preparativi necessari per garantire un riparo e le provviste umanitarie”, scrivono i leader dei 18 Paesi firmatari.
“Sosteniamo con forza gli sforzi di mediazione in corso per riportare a casa il nostro popolo. Ribadiamo il nostro invito ad Hamas a rilasciare gli ostaggi e a porre fine a questa crisi in modo da poter concentrare collettivamente i nostri sforzi per portare pace e stabilità nella regione.”