Mosca porta la tensione alle stelle lungo i suoi confini occidentali annunciando esercitazioni nucleari e minacciando di colpire obiettivi militari del Regno Unito anche fuori dall’Ucraina. Il ministero della Difesa non ha fornito date per le esercitazioni, ma ha affermato che coinvolgeranno l’aeronautica, la marina e le truppe di stanza vicino all’Ucraina. L’obiettivo, dice Mosca, è di garantire l’integrità territoriale russa di fronte alle “minacce” occidentali. Il Cremlino ha precisato che le esercitazioni sono in risposta alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron e di funzionari britannici.
Il Cremlino ha criticato Macron per aver detto all’Economist di non escludere l’invio di truppe in Ucraina e il ministro degli Esteri britannico David Cameron per aver affermato che Kiev ha il diritto di colpire obiettivi all’interno della Russia.
L’esercitazione coinvolgerà le truppe (di terra, aviazione e marina) della regione sud, quella che confina con l’Ucraina e comprende anche le regioni ucraine di cui Mosca ha annunciato l’annessione. Ad ordinarla, si precisa, è stato Vladimir Putin in persona. La data in cui verrà tenuta, invece, non viene resa nota, e anche il luogo è sconosciuto.
In ottobre il presidente russo aveva già comunicato di aver supervisionato il lancio di missili balistici nel corso di manovre militari in cui era stata simulata “una risposta nucleare massiccia” russa. Un vettore intercontinentale capace di trasportare testate atomiche era stato lanciato dal cosmodromo di Plessetsk, nell’Estremo nord russo, e un altro da un sottomarino nel Mare di Barents.
Putin fin qui ha sempre escluso l’impiego dell’atomica nel conflitto ucraino, ma il Cremlino allo stesso tempo ha ripetutamente sottolineato la propria capacità di risposta in caso di attacco non convenzionale. La dottrina nucleare russa prevede un ricorso esclusivamente difensivo all’atomica, in caso di attacco contro il Paese con armi di distruzione di massa o di aggressione con mezzi convenzionali che “minacci l’esistenza stessa dello Stato”.
Il giorno scelto da Mosca per portare avanti l’ennesima minaccia non è casuale. Oggi infatti è prevista la cerimonia di insediamento di Putin a seguito delle ultime elezioni farsa in Russia. Il ministero degli Esteri ucraino ha chiesto all’Occidente di non riconoscere l’esito delle elezioni mentre il Ppe ha invitato a boicottare l’evento e il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ribadito la netta contrarietà all’eventuale invio di truppe a Kiev, ha detto che l’incaricato d’affari a Mosca (la nuova ambasciatrice non è ancora formalmente operativa) non parteciperà alla cerimonia. Una tensione palese nei rapporti con Mosca che si materializzerà anche alla parata militare del 9 maggio, quando la Russia celebrerà la vittoria nella seconda guerra mondiale. Oltre a essere in tono minore per il rischio attentati, saranno presenti solo rappresentanti di Paesi amici come Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan, con inviti che sono stati recapitati anche ai presidenti di Cuba, Laos e Guinea-Bissau.