Se in Italia tutti lavorassero come hanno fatto i Percassi a Bergamo, probabilmente avremmo potuto annoverare nei nostri palmarès parecchi trofei internazionali in più. Lo diciamo a prescindere da come andrà la finale di Dublino, perché ciò che l’Atalanta ha costruito in questi anni è stato qualcosa di incredibile. Ha dimostrato che dare fiducia ai giovani ripaga, è ripartita dal proprio settore giovanile sfornando talenti uno dopo l’altro, abbinandoli a giocatori di spessore che ha valorizzato sempre di più. La ricetta perfetta per far bene in Italia, ma ora possiamo dire anche per far bene in Europa.
Un’Atalanta da sogno conquista la finale di Europa League
I fuochi d’artificio hanno accompagnato la Dea nel finale della notte di Bergamo. Poi poco prima del fischio finale c’è stato tempo anche per festeggiare il terzo gol della gara con un recupero palla e scatto bruciante da parte di Touré che ha trafitto Pau Lopez. Le altre due reti le avevano messe a segno Lookman e Ruggeri e tutti e tre possono un pochino riassumere quello che è nei fatti il significato vero dell’Atalanta. Probabilmente per quanto fatto in questi anni, non esiste una squadra italiana che meritasse più dei bergamaschi un appuntamento così importante da giocare. Sarà la prima finale europea in 117 anni di storia e la possibilità di poter alzare in sequenza Coppa Italia ed Europa League potrebbe non essere così remota, ma è bene tenere i piedi saldi a terra.
Comunque vada però, il traguardo la dea lo ha già tagliato con merito. Perché aveva ragione Gasperini: alla fine qui non è mai mancato un trofeo, che certo fa piacere, questo non lo nega nessuno. Ma il progetto costruito è stato supportato da una continuità tale che non ha pari nel nostro paese. Il tutto nonostante i continui ricambi di rosa, per via delle esigenze delle casse societarie. Questo dei nerazzurri resta un vero miracolo sportivo e ora sognare di portarsi a casa finalmente anche una coppa, non costa davvero nulla.
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