Le criptovalute esistono da più di 15 anni ma il loro funzionamento, la loro utilità e la loro collocazione restano un mistero per molti. Eppure ne esistono circa 24 mila con una capitalizzazione del mercato, cioè il valore di mercato totale dell’offerta circolante di una criptovaluta, di circa 2.500 miliardi di dollari. Insomma, non proprio noccioline. Vale dunque la pena schiarirsi un po’ le idee sulle criptovalute e capire soprattutto che tipo di impatto hanno avuto sull’economia, anche in ottica futura.

Che cosa sono le criptovalute

Le criptovalute sono forme di valuta digitale, decentralizzate e crittografate che utilizzano la tecnologia blockchain per garantire sicurezza e trasparenza nelle transazioni finanziarie. Il termine si compone di due parole: cripto e valuta. Si tratta quindi di valute “nascoste”, nel senso che sono visibili o utilizzabili solo conoscendo un determinato codice informatico. A differenza delle valute tradizionali, le criptovalute non sono gestite da un’autorità centrale, come una banca o un governo, ma sono generalmente emesse e controllate dall’ente emittente secondo regole proprie, a cui i membri della comunità di riferimento accettano di aderire. Essendo un tipo di valuta digitale, le criptovalute non esistono in forma fisica ma si generano e si scambiano soltanto per via telematica. Non è pertanto possibile trovare in circolazione delle criptovalute in formato cartaceo o metallico, sono esclusivamente monete virtuali.

La tecnologia blockchain

Le criptovalute utilizzano la tecnologia blockchain per registrare le transazioni e monitorare gli asset. Ma, precisamente, di cosa si tratta? Spesso definita “catena di blocchi”, una blockchain è un registro digitale distribuito e immutabile che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Ogni blocco contiene un insieme di transazioni confermate e collegato al blocco precedente, formando appunto una catena di blocchi. Questo sistema rende particolarmente sicuro e stabile il processo di validazione, pur dovendo ricorrere a tempi e costi non trascurabili, in gran parte riferibili al prezzo dell’energia elettrica necessaria per effettuare la validazione dei blocchi e alla capacità computazionale necessaria per risolvere complessi calcoli algoritmici.

Dove si trovano e come si acquistano le criptovalute?

Le criptovalute non esistono in un luogo fisico come le valute tradizionali, ma esistono solo come voci digitali. Una volta emesse (chiunque può creare una criptovaluta, oggi se ne contano all’incirca 24 mila la più diffusa delle quali è il Bitcoin), le valute virtuali possono essere vendute o acquistate da diverse fonti. Ecco le principali:

  • Piattaforme di scambio (exchange): le piattaforme di scambio sono siti web o app che consentono agli utenti di acquistare, vendere e scambiare criptovalute utilizzando valute tradizionali come dollari, euro o altre. Le piattaforme di scambio più popolari sono Coinbase, Binance, Kraken e Bitfinex. Per usarle occorre creare un account, completare il processo di verifica dell’identità e collegare un metodo di pagamento come una carta di credito o debito oppure un conto bancario.
  • ATM Bitcoin: gli ATM Bitcoin sono macchine fisiche che consentono di acquistare e vendere criptovalute utilizzando contanti o carte di pagamento. Anche se non sono facilmente reperibili come gli sportelli automatici della banche, rappresentano un modo conveniente per acquistare criptovalute in modo istantaneo. Gli utenti possono inserire contanti nell’ATM e ricevere criptovalute direttamente nel proprio portafoglio digitale.
  • Peer-to-peer (P2P) trading: le piattaforme P2P permettono di acquistare, vendere e scambiare criptovalute in modalità peer-to-peer, ossia tra due dispositivi direttamente, senza necessità di intermediari. Su queste piattaforme, gli acquirenti e i venditori pubblicano annunci indicando il prezzo e il metodo di pagamento desiderato, e gli utenti interessati possono contattarli per completare la transazione. Piattaforme P2P popolari sono LocalBitcoins e Paxful.
  • Wallet di criptovalute: alcuni wallet come Exodus, Electrum e Atomic Wallet consentono agli utenti di acquistare criptovalute direttamente tramite l’app. Questo metodo può risultare conveniente se si preferisce tenere le proprie criptovalute in un portafoglio digitale anziché su una piattaforma di scambio.

A cosa servono le criptovalute?

Anche se digitali le criptovalute sono una valuta a tutti gli effetti e si possono pertanto usare per acquistare beni e servizi in alternativa ai sistemi di pagamento tradizionali. Bisogna tuttavia considerare che le monete virtuali non hanno corso legale in quasi nessun angolo del pianeta (ci sono esperimenti in tal senso in Uruguay, Venezuela e pochi altri Stati) e dunque l’accettazione come mezzo di pagamento è su base volontaria.

I negozi online più famosi che accettano Bitcoin e altre crypto per acquistare i loro prodotti sono Overstock, Expedia, Shopify, Amazon (tramite Purse) e Spendabit. Esistono poi dei portali, ad esempio Cryptorefills, che consentono di acquistare con la valuta digitale buoni regalo e ricariche da usare sui siti di e-commerce più diffusi. È invece raro trovare piattaforme di giochi che permettono depositi e prelievi con le criptovalute: per accedere ai bonus casino e a tutti gli altri servizi dei casinò online sono ancora preferiti i pagamenti tradizionali.

C’è poi chi usa le criptovalute per i trasferimenti internazionali di denaro, che possono rivelarsi più rapidi, convenienti ed efficienti rispetto ai comuni servizi di trasferimento. Infine, poiché le transazioni di criptovalute sono pseudonime e non richiedono l’utilizzo di nomi reali, offrono maggiore privacy e, spesso, il completo anonimato nelle operazioni finanziarie.

È comunque sbagliato considerare le criptovalute come un mezzo di pagamento alternativo e basta. Molti, infatti, le acquistano come forma di investimento, sperando che il loro valore aumenti nel tempo per rivenderle a un prezzo maggiorato. Il mercato delle criptovalute è tuttavia noto per la sua volatilità ed è quindi piuttosto rischioso.

Impatto delle criptovalute sull’economia

L’impatto delle criptovalute sull’economia è stato significativo, sebbene sia ancora oggetto di dibattito e in continua evoluzione, con effetti sia positivi che negativi. Di sicuro le criptovalute hanno portato nuove opportunità di investimento per persone e istituzioni, ampliando l’accesso ai servizi finanziari, e una maggiore velocità ed efficienza nei pagamenti e nelle rimesse estere. Inoltre molte aziende stanno esplorando l’uso della tecnologia blockchain, che sta dietro alle crypto, per migliorare l’efficienza e la trasparenza dei propri processi aziendali. Alla luce di questi e di altri fattori, secondo i più ottimisti le criptovalute potrebbero utilmente porre le basi per dar vita a soluzioni capaci di rendere più efficiente o perfino di trasformare radicalmente l’attuale sistema economico. Allo stesso tempo l’assenza di un quadro giuridico preciso e la natura relativamente anonima delle valute digitali pongono numerosi interrogativi in termini di protezione dei consumatori e degli investitori, che corrono il rischio di subire truffe, frodi e ingenti perdite economiche.