La copertina del libro
“Il Barbiere” la nuova storia venuta fuori dalla penna di Claudio Proietti è portatrice di un messaggio chiaro: è possibile trasformare la propria vita sciogliendo i nodi emotivi grazie all’ascolto di noi stessi e all’assenza di giudizi
“Fare il barbiere non è una scherzo.Non è solo una professione. Non puoi barare, dire che ti stai guadagnando da vivere. Un vero barbiere annusa il destino di una testa. Un vero barbiere sa che sta interagendo con l’infinito”.Un forestiero arriva su un’isola. Non proferisce parola ma si esprime soltanto attraverso le sue mani. Il forestiero è il nuovo “barbiere”. Gli isolani gli si accostano con grande diffidenza. In quel posto c’è stata sempre e solo una dinastia di barbieri. L’ultimo di quella stirpe, però, non ha eredi. La vecchia bottega rientra in funzione. Ma la gente è ancora molto diffidente. Toccherà proprio ad Orazio, il vecchio barbiere, a fare la prima mossa. Orazio, sotto le mani dell’uomo, inizia a parlare. A svuotare il sacco. Tira fuori tutto quello che aveva seppellito in fondo al cuore per anni. Cose mai raccontate neanche a se stesso. Una liberazione. Una vera rinascita! Gli isolani prendono coraggio e si fanno avanti. Ognuno di loro racconta ciò che appesantisce la propria vita da sempre. Infatti, la singolarità è che entrano dentro nella bottega, un cliente alla volta. E ognuno di loro, uscito dalla bottega, è un’altra persona.
Le pagine scorrono così. Storia dopo storia, racconto dopo racconto di isolani che si siedono su quella poltrona e iniziano a raccontare la propria storia. Mentre il barbiere non fa altro che ascoltare e, tagliare la barba e i capelli. Una storia semplice e avvincente, che riesce a parlare alla parte più profonda di noi, invitandoci a lasciare andare ciò che appesantisce il nostro cuore e la nostra mente, e che riesce a proiettarci verso qualcosa di migliore: la nostra vera vita.
Il personaggio del barbiere è simbolico. Tutti abbiamo bisogno di un barbiere nella vita. Un barbiere che ci permetta di raccontare e di essere ascoltati. Abbiamo bisogno di un testimone silenzioso che ci ascolta. Questo perché abbiamo paura di essere sempre giudicati e, soprattutto, temiamo i giudizi che noi rivolgiamo a noi stessi. Un libro davvero consigliatissimo per chiunque voglia sciogliere quei nodi che ognuno porta dentro di sé senza saperlo. Una storia disincantata ma attuale, che vi porterà in una piacevole dimensione.
di Valentina Cetrangolo