Ha usato un fucile contro di lei e poi si è costituito: si tratta dell’ennesimo femminicidio a Roma, dove Gianluca Molinaro, 53enne, ha sparato un colpo di fucile a canne mozze contro la sua ex moglie Manuela Pietrangeli, 50 anni. I due si erano lasciati da 3 anni, e avevano un figlio di 9 anni. Sull’omicidio aperta subito un’indagine della Procura di Roma, dopo che lui si è presentato in caserma e ha consegnato l’arma del delitto. L’uomo aveva già precedenti per stalking e atteggiamenti persecutori da un’altra donna.
La ricostruzione del femminicidio a Roma
Lei, fisioterapista presso Villa Sandra, era appena uscita da lavoro. E aveva chiamato il figlio di soli 9 anni dicendogli “Amore, non preoccuparti, sto tornando da te”. Invece lui, a bordo di una smart, ha sparato due colpi con un fucile a canne mozze. Lei ha tentato di difendersi, ma gli spari sono stati fatali. Si è consumato in pieno giorno il femminicidio, i cui spari hanno attirato l’attenzione dei cittadini, che hanno allertato le autorità. Lui, che ha telefonato alla precedente compagna con cui invece ha una figlia, si è subito costituito sotto suo consiglio.
Gli investigatori hanno subito cominciato le indagini. Ad ora, non ci sarebbero denunce da parte di Manuela nei confronti del suo assassino, che l’ha freddata con un colpo in pieno petto. Alto lo sgomento di colleghi e famigliari, soprattutto lei: tranquilla e sorridente fino alla sua morte. La prima compagna di lui, Debora Notari, ha detto che lui l’ha chiamata dicendo di volersi uccidere, ma lei l’ha convinto a costituirsi. La stessa Notari lo aveva denunciato per maltrattamenti, ma poi lui aveva seguito dei percorsi. Ma lei afferma: “Potevo esserci io al posto di Manuela”.
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