Ieri l’Ucraina è stata colpita dall’attacco russo più sanguinoso degli ultimi mesi: almeno 37 i morti e 170 i feriti, con vittime anche in due importanti ospedali della capitale Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso ritorsioni contro la Russia. “Per qualche ragione, abbiamo sempre pensato che Okhmatdyt fosse protetto, eravamo sicuri al 100% che non avrebbero mai colpito qui“. Le parole di infermieri, medici e madri raccontano di shock, paura, sgomento e dolore per l’ennesimo attacco

Perché a Kiev, la Russia è tornata a colpire al cuore più fragile della popolazione: i suoi bambini malati, ricoverati dell’ospedale pediatrico Okhmatdyt sventrato nell’ultimo raid sulla città dove sono stati presi di mira anche il reparto maternità di un altro centro sanitario, edifici residenziali e uffici.

Missili russi su ospedale pediatrico a Kiev, Ue: “Crimini di guerra”

38 razzi lanciati su tutto il Paese dei quali 30 sono stati abbattuti dalle forze ucraine, tra cui un temibile missile ipersonico Kinzhal. Ma è a Kiev che i raid hanno colpito più duro: infermieri insanguinati, madri che scappano con i figli in braccio, bambini sottoposti a chemioterapia assistiti sul ciglio della strada sono le drammatiche immagini delle conseguenze del raid all’ospedale pediatrico di Kiev, uno dei più importanti del Paese, dove si sono registrate almeno due vittime. “La Russia non può non sapere dove volano i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini“, ha attaccato Zelensky.

Di “barbarie” ha parlato il ministero degli Esteri francese, mentre il neo premier britannico Keir Starmer ha sottolineato come “attaccare bambini innocenti è la più depravata delle azioni“. “La Russia continua a colpire spietatamente i civili ucraini“, ha affermato l’alto rappresentante Ue Josep Borrell, secondo cui “l’Ucraina ha bisogno di una difesa aerea ora

Alessandro Libianchi

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