E se Kamala Harris sostituisse Joe Biden? Ecco cosa potrebbe accadere nelle elezioni del 2024.
Nelle ultime settimane, la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, è emersa come una figura centrale per il futuro della leadership democratica. Gli ultimi sviluppi nella politica degli Stati Uniti hanno messo in evidenza Harris come potenziale candidata per sostituire il presidente Joe Biden nelle elezioni del 2024. Le speculazioni sono aumentate dopo una serie di passi falsi da parte di Biden e crescenti preoccupazioni sulla sua età e sulla sua efficacia come candidato contro un rinvigorito Donald Trump.
Kamala Harris corre alla presidenza e sostituisce un Biden un po’ vecchio e stanco
Le performance di Biden nelle recenti apparizioni pubbliche e nei dibattiti hanno attirato critiche e sollevato dubbi all’interno del Partito Democratico. Nonostante queste preoccupazioni, Biden ha affermato fermamente che intende rimanere in corsa, scherzando in un’intervista che solo un atto di Dio potrebbe fargli ritirare.
Joe Biden, ormai ottantunenne, affronta crescenti preoccupazioni sulla sua capacità di guidare il paese. Il presidente è noto per le sue frequenti gaffe e momenti di confusione. Esse hanno alimentato le preoccupazioni sulla sua salute mentale e capacità di guidare il paese. Dalla confusione tra l’Iran e l’Iraq, all’aver chiamato erroneamente persone decedute durante i discorsi pubblici, Biden ha mostrato segnali di deterioramento cognitivo. Questi incidenti mettono in dubbio la sua capacità di prendere decisioni critiche. Inoltre sollevano anche interrogativi sul fatto che mantenerlo in carica possa configurarsi come una forma di abuso su un anziano.
Vi ricordate “Kamala Harris is a cop”?
Harris ha cercato di affermarsi come leader forte, ma il suo passato controverso come procuratore distrettuale e procuratore generale della California continua a suscitare critiche. La frase “Kamala Harris is a cop” è stata utilizzata per evidenziare il suo approccio rigoroso alla giustizia penale. Harris ha sostenuto politiche che hanno portato a un aumento delle incarcerazioni, compresa la difesa delle condanne a vita per reati minori e la mancata opposizione alla pena di morte. Queste politiche hanno alienato una parte significativa dell’elettorato progressista, ostacolando la riforma della giustizia penale e la giustizia sociale.
Nonostante si sia presentata come una “procuratrice progressista”, molti criticano la sua storia di applicazione severa delle leggi. Soprattutto in relazione alle politiche sui crimini legati alla droga e alle pene detentive. Harris ha sostenuto l’uso della legge dei “tre colpi” in California e ha spesso cercato pene severe per reati minori. Ciò ha alimentato le preoccupazioni che il suo approccio abbia contribuito alla sovrappopolazione carceraria e abbia avuto un impatto sproporzionato sulle comunità di colore.
Un abuso sugli anziano:
Alcuni critici sostengono che mantenere Biden in carica potrebbe costituire una forma di abuso su una persona anziana. Ciò per via della crescente complessità e le pressioni della presidenza e l’evidente stato di avanzamento della sua età con le conseguenti mancanze nel suo lavoro. Le accuse di abuso su un anziano si basano sull’idea che Biden venga sfruttato dal suo partito e dalla sua famiglia per mantenere il potere. Secondo alcuni critici, Biden viene manipolato e utilizzato come una figura di facciata. Questo perchè incapace di prendere decisioni autonome e di comprendere appieno le implicazioni delle sue azioni. Un tale sfruttamento potrebbe avere gravi conseguenze non solo per la sua salute, ma anche per il paese. Gli USA rischiano di essere guidati da una persona non in grado di affrontare le sfide attuali.
Se Kamala Harris sostituisce Joe Biden ci sarà speranza per la Palestina?
Joe Biden, durante la sua presidenza, ha affrontato critiche per la gestione delle relazioni internazionali, in particolare riguardo alla questione palestinese. L’amministrazione Biden è stata accusata di mantenere una posizione filo-israeliana. Viene anche accusata quindi di non intervenire efficacemente per proteggere i diritti dei palestinesi e favorire una soluzione pacifica del conflitto. Questa percezione di parzialità ha compromesso la reputazione degli Stati Uniti in Medio Oriente e ha alimentato ulteriori tensioni nella regione.
Sia Harris che Biden sostengono una soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese. Biden ha ribadito il suo impegno per una soluzione su linee del 1967 con scambi di terra concordati. Inoltre ha sottolineato la necessità di negoziati diretti senza misure unilaterali. Harris ha espresso posizioni simili, sostenendo che Israele ha il diritto di difendersi. Tuttavia ha anche sottolineato l’importanza di proteggere i civili palestinesi e di non permettere che Hamas controlli Gaza. Ha affermato che la soluzione a due stati è essenziale per la pace e la sicurezza nella regione.
Se Harris sostituisse Biden, potremmo aspettarci una continuità nelle politiche di supporto a Israele, forse Harris potrebbe adottare un approccio più critico nei confronti delle azioni militari israeliane, cercando di bilanciare meglio la sicurezza israeliana con la dignità e l’autodeterminazione palestinese.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine