Si chiude uno storico capitolo per uno die latitanti più ricercati al mondo. Ismael ‘Mayo’ Zambada, il co-fondatore del Cartello di Sinaloa, è stato arrestato ieri negli Stati Uniti. Si tratta di uno dei narcotrafficanti più ricercati del Messico, che ha eluso la giustizia per decenni. Catturato a El Paso, in Texas, il 76enne era riuscito a evitare il carcere per tutta la sua carriera. Era uno dei principali obiettivi della Drug Enforcement Administration statunitense, tanto che gli Stati Uniti avevano messo una taglia sulla sua testa di 15 milioni di dollari per chiunque avesse informazioni che portassero all’arresto di El Mayo. L’accusa è di traffico di cocaina, eroina, metanfetamine e fentanil. Taglia di oltre 10 milioni di dollari anche per Nemesio ‘El Mencho’ Oseguera, capo del cartello rivale Jalisco New Generation.

El Mayo, l’arresto del latitante

Indieme a Zambada è stato arrestato anche Joaquin Guzman Lopez, figlio del fondatore del Cartello di Sinaloa Joaquin ‘El Chapo’ Guzma. Che sta scontando a sua volte l’ergastolo negli Stati Uniti. El Chapo era già stato arrestato tre volte prima di essere estradato negli Stati Uniti. Zambada, nato nella capitale dello Stato di Sinaloa, Culiacan, è stato a lungo il leader di una fazione del Cartello di Sinaloa. Il Dipartimento di Stato americano nel 2021 aveva dichiarato che l’uomo è “unico nel suo genere. Ha trascorso tutta la sua vita adulta come un importante trafficante di droga internazionale, eppure non ha mai trascorso un giorno in prigione. Dopo l’arresto e l’estradizione di El Chapo, El Mayo Zambada è diventato il “leader indiscusso del Cartello di Sinaloa”. 

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