“Esco a testa alta. Ora dico ciao alla boxe“, così Angela Carini in un’intervista alla Stampa. La pugile azzurra, che ha abbandonato dopo soli 46 secondi il match contro l’algerina Imane Khelif all’Olimpiade di Parigi, spiega ancora il suo ritiro: “Non me la sono più sentita di combattere dopo meno di un minuto. Ho preso un colpo al naso e ho perso l’equilibrio, non respiravo e quindi ho detto basta“.
“Ho voluto salire sul ring. Pensavo a mio padre, che per me è un esempio di vita, e agli sforzi che ho fatto per essere qui. Questa per me era la mia Olimpiade e volevo percorrere l’ultimo chilometro”, ripete l’atleta a La Stampa. “Non sono nessuno per poter giudicare. Non sono nessuno per prendere una decisione. Se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring, come è giusto che facessi. Nessuna protesta, mi adeguo alle regole. Mio padre ha voluto questo, lo faccio. Dio ha voluto questo, lo faccio. Va bene così. Il mio non saluto? Ho sbagliato, sono scesa dal ring per rabbia, ma non verso la mia avversaria”. Ha aggiunto Angela Carini al quotidiano piemontese.
“Mi fa malissimo il naso. Ho il cuore a pezzi. Io sono una combattente, mio padre mi ha insegnato a essere una guerriera. Salgo sul ring con il sangue agli occhi. Non mi vergogno di certo, e poi di cosa devo avere vergogna? Perché mi sono arresa, non ho potuto combattere? Questo non è vergogna, anzi. Adesso? Dico ciao alla boxe”.