Già da qualche giorno uno degli street artists più famoso al mondo espone le sue opere a Londra. Il tema è uno: gli animali. Il primo giorno erano capre, poi elefanti, ma anche scimmiette lupi e pellicani. Al sesto giorno invece vediamo dei felini: un gatto o una leonessa, che sembrano essere docili nella tenera posizione di stiracchiarsi. A commentare la scelta di puntare sul settore animale è Stefano Antonelli, co-autore con Gianluca Marziani di una biografia sull’artista. Che afferma che “Insieme ai topi, gli scimpanzé sono una figura tipica e totemica di Banksy. Non sono molti gli artisti che rendono protagonisti gli animali. ‘Ridi adesso, un giorno saremo noi a comandare’, ricorda invece il cartello di una delle sue famose scimmie.”
Perché i murales safari di Banksy a Londra?
Alcune delle figure rappresentate sono appunto gli animali, come per esempio un grosso pellicano che sta per ingoiare un pesce, e un altro che mette il becco sull’insegna di un locale di ‘fish and chips’ per mangiare. Oppure, anche tre scimpanzé che volteggiano su un ponte della ferrovia di Brick Lane, nella zona est di Londra. Continua così il safari, ormai giornaliero. E Stefano Antonelli afferma che “A Brick Lane Banksy cominciò a creare i suoi primi graffiti negli anni Duemila. Proprio qui, il pub Dragoon Bar era il punto di incontro di molti artisti”.
Ma perché questo tema? Il richiamo è evidente alla sostenibilità, ma anche alla salvaguardia dell’ambiente. Che sono alcune delle cause proposte dal movimento Extinction Rebellion, che Banksy ha già avuto modo di sostenere. Un tema che non è nuovo all’artista, che ha deciso anche di riproporre una tecnica da lui utilizzata nei primi anni Duemila, quella dello stencil monocromo. E non è la prima campagna estiva: ricordiamo la British Spraycation dello scorso anno.
Marianna Soru
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