Rimangono tanti i misteri e i dubbi l’affondamento dello yacht al largo di Palermo. Troppi gli interrogativi senza risposta, a cui si aggiungono teorie complottiste e leggende nere. Alimentate dalla morte, in Inghilterra di qualche giorno fa, di Stephen Chamberlain, partner d’affari e coimputato con Lynch nel processo per la presunta truffa nella vendita per 11 miliardi di dollari di un’azienda informatica. Assolti entrambi. Sabato, Chamberlain era stato investito da un’auto mentre faceva jogging.
Andiamo con ordine
Il Perini Navi di 56 metri Bayesian, lo yacht, è colato a picco in pochi minuti per via di una tromba d’aria che lo ha investito a poche centinaia di metri da Porticello nei pressi di Palermo.
A bordo erano 22, 10 persone di equipaggio e 12 ospiti. Sono morti, anche se la cronaca li chiama dispersi ormai ci sono pochi dubbi, in 7 tra cui l’armatore Mike Lynch, considerato il Bill Gates d’Inghilterra, la figlia Hanna e Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International, Chris Morvillo, avvocato dello studio legale Clifford Chance che aveva rappresentato Lynch in un processo negli Stati Uniti, con la moglie. Dalle informazioni si capisce che era una crociera organizzata proprio da Lynch con i suoi collaboratori più fidati come premio delle attività più recenti
I protagonisti dei due casi, Lynch e Chamberlain, erano co-imputati a San Francisco in un processo di frode relativo alla vendita di Autonomy alla multinazionale Hewlett-Packard (HP) nel 2011 per 11,1 miliardi di dollari. La vendita della società britannica è tuttavia diventata controversa quando HP, costretta appena un anno dopo a svalutare a 8,8 miliardi di dollari la società, ha accusato Lynch e Chamberlain di aver volutamente gonfiato i bilanci di Autonomy prima dell’acquisizione allo scopo di aumentarne il valore.
Per quello che è stato definito “il più grande caso di frode della Silicon Valley”, Lynch e Chamberlain sono stati coinvolti in una lunga battaglia legale con HP, conclusasi solo lo scorso giugno, dopo dodici anni, con la piena assoluzione del fondatore di Autonomy, prosciolto dalla giuria di San Francisco, al pari di Stephen Chamberlain, da tutti i quindici capi di imputazione relativi alla vendita della sua società. Un ruolo chiave ai fini del proscioglimento di Lynch e Chamberlain lo aveva giocato proprio Jonathan Bloomer, testimone chiave del processo per frode a carico del fondatore di Autonomy, in quanto ex presidente del comitato di revisione contabile della società di Lynch.
A conclusione del lungo iter giudiziario, e dopo tredici mesi di domiciliari a San Francisco in attesa del processo, Mike Lynch aveva deciso di festeggiare la sua assoluzione con una crociera a bordo del Bayesian insieme, tra gli altri, al suo avvocato Morvillo e al suo amico-testimone Bloomer, poi tutti e tre dispersi nel misterioso naufragio di Palermo appena poche ore dopo che, in Inghilterra, Stephen Chamberlain venisse travolto ed ucciso da un auto in circostanze altrettanto misteriose.
I dubbi e i misteri di quello che è successo allo yacht Bayesian
- è sorprendente che una nave costruita per affrontare qualsiasi condizione meteo (alcune sistership come Roseharty hanno raggiunto la Patagonia e Capo Horn) affondi a poche decine di metri dalla costa
- I primi riscontri dei sommozzatori, scesi per la ricerca dei dispersi, sembrano confermare che la barca è intera, ovvero che la prima ipotesi di rottura dell’albero dovuta a una errata traduzione delle parole del comandante della barca che ha prestato i primi soccorsi non sembra vera
- L’altro caso, sconosciuto ai più nel Belpaese, riguarda invece un incidente mortale avvenuto lo scorso sabato nel Cambridgeshire. La vittima, mortalmente investita da un auto mentre faceva jogging, risponde al nome di Stephen Chamberlain, ex vice presidente finanziario della Autonomy, la società di software britannica fondata da Mike Lynch. La collisione che ha brutalmente strappato la vita a Chamberlain è avvenuta sulla A1123 Newmarket Road intorno alle 10.10 di sabato 17 agosto.
Dunque cosa può essere successo? Formuliamo una ipotesi: la tromba marina ha fatto sbandare la barca, usando anche la leva dell’albero altissimo, in maniera istantanea fino a farle mettere la battagliola in acqua, ovvero l’ha stesa orizzontale sul mare e a quel punto l’acqua ha iniziato a entrare all’interno. Una volta allagata, la barca ha perso le sue caratteristiche di raddrizzamento che hanno tutte le barche a vela ed è andata giù. Probabilmente non tutti quelli che erano in cabina a dormire sono potuti scappare e alcuni sono rimasti intrappolati. Il comandante doveva scappare da quella posizione? Sì e no: probabilmente era aggiornato sull’arrivo del temporale, ma si fidava anche delle sue attrezzature e del personale, e come abbiamo scritto con una nave costruita per essere sicura in ogni condizione è anche difficile pensare di non poter superare un temporale estivo. Un poco di sfortuna? Sì, le trombe girano senza un percorso prevedibile e cercano le loro vittime, fanno disastri anche in porto dove sollevano barche, camper, tutto quello che trovano.