Nello spazio di LetteralMente Donna una donna eccezionale che ha dato un enorme contributo alle scienze naturaliste ed è stata la prima a circumnavigare il globo terrestre. Il suo nome è Jeanne Baret e questa è la sua storia.
Jeanne Baret, l’infanzia e l’incontro con Philibert Commerson
“Un caso esemplare di donna che ha contribuito al sapere nel silenzio, facendo scienza all’ombra di un uomo”. Così, come riportato da Focus, Luisa Rossi, un’autrice di un libro di geografia tutta al femminile, ha definito Jeanne Baret di cui le testimonianze trovate “non lasciano dubbi sulla sua partecipazione attiva alla ricerca sul campo”. Come abbia fatto alla metà del settecento una donna proveniente da una famiglia analfabeta ad avere una vasta conoscenza sul mondo delle piante lo si piega con il fatto che probabilmente la Baret fu autodidatta e trascorse la sua infanzia a contatto con la natura. Diversi sono le ipotesi su come imparò a scrivere e a firmare documenti legali ma di certo è falso quello che lei stessa a raccontò all‘ammiraglio Bougainville ossia di essere un nobile la cui fortuna era andata persa in seguito da una causa legale.
Quello che è certo e che nel tra il 1760 e il 1764 fu assunta come domestica dal naturalista Philibert Commerson. La Baret però grazie alle sue doti divenne ben presto anche l’assistente e l’amante dello stesso Commerson come dimostrerebbe un figlio dato alla luce nel 1764 e poi lasciato in adozione. Un anno dopo la monarchia francese, temendo di essere superata da inglesi e spagnoli, incaricò l’ammiraglio Louis-Antoine de Bougainville di partire per scoprire nuove terre. Questi chiese quasi subito a Commerson di far parte della spedizione come naturalista e botanico. Commerson era però di salute cagionevole avrebbe avuto diritto ad un assistente pagatogli dalla casse reali per questo chiese aiuto alla Baret.
Una donna travestita da uomo
Nella seconda metà del 700′ era proibito per le donne essere a bordo della navi militari francesi. Commerson, che aveva bisogno della sua assistente e che non voleva stare lontano dall’amata, ideò insieme Jeannne Baret un piano eccezionale. La donna infatti si travestì da uomo con il nome di Jean e si presento come assistente di Commerson poco prima della partenza. Durante la spedizione però la Baret fece molto di più che assistere Commerson. Fu lei infatti, a causa delle cattive condizioni del botanico che aveva diverse ulcere alla gamba, a raccogliere diversi campioni e a curarne la catalogazione. Tra durante questo viaggio tra l’altro campionò una pianta rampicante e fiorita che venne chiamata Bougainvilla in onore dell’ammiraglio Bougainville.
Il suo comportamento irreprensibile scatenò diverse invidie a bordo anche se il suo segreto rimase al sicuro grazie anche alla privacy della cabina del comandante dell’Etoile data a Commerson a causa delle sue cattive condizioni di salute. Secondo il diario di Bounganville e diverse testimonianze l’identità della Baret venne scoperta nel 1768. L’ipotesi più probabile che l’inganno venne svelato dagli abitanti di Tahiti dove, secondo alcuni storici ,la Baret venne circondata, minacciata e violentata. In seguito per non avere problemi legali Bougainville decise di lasciare Commerson e la Baret a Mauritius dove i due conoscevano il governatore Pierre Poivre.
Gli ultimi anni e la pianta dedicata
Commerson morì nel 1773 a causa della sua salute cagionevole. Jeanne Baret che nel frattempo aveva accompagnato l’amato in diverse spedizioni nel Madagascar., non potè fare ritorno in Francia completando la sua personale circumnavigazione del globo prima del 1775 dopo aver spostato un ufficiale francese. In Francia visse una vita agiata fino alla morte grazie all’eredità di Commerson ed una pensione riconosciutagli dallo stato francese per i suoi meriti.
Prima di morire Commerson aveva chiamato una delle piante scoperte in sud America con il nome di Baretia in suo onore. Il nome poi fu tolto quando si scoprì che quella pianta fu già classificata da Linneo poi nel 2012 i ricercatori Eric Tepe, Glynis Ridley e Lynn Bohs diedero il nome Solanum Baretiae ad una nuova pianta scoperta in Brasile. Così finalmente la storia di Jean Baret è uscita dall’oblio in cui era finita.
Stefano Delle Cave
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