La Camera ha eletto Federica Frangi e Roberto Natale componenti del Cda della Rai, ha annunciato il vicepresidente Giorgio Mulè in Aula al termine dello spoglio delle schede. Altri due membri saranno nominati sempre in mattinata con una medesima votazione al Senato. Il Partito democratico ha deciso di non partecipare chiedendo che venga fatta al più presto la riforma della governance perché sia indipendente dai partiti: “Siamo coerenti con le cose che diciamo e non siamo disponibili a farci tirare per la giacca”, ha detto ieri in serata la segretaria Elly Schlein. “Penso che noi dobbiamo continuare a fare la battaglia che stiamo facendo in vigilanza e fuori. Non c’è ragione di rinnovare il Cda, visto che già controllano la Rai. Non è una smobilitazione, è una mobilitazione ancora più forte fatta da una posizione di coerenza inattaccabile. Sono altri che devono rispondere di aver cambiato posizione. Cerchiamo di capire come girarla domani dal punto di vista comunicativo ma la linea è chiara”.

Per Frangi hanno votato 174 deputati, mentre i voti per Natale sono stati 45. I voti dispersi sono stati 3, le schede bianche 6 e le schede nulle 3. Al Senato invece l’indicazione dei gruppi di maggioranza è di votare tutti Antonio Marano, vicino alla Lega. Per l’opposizione Pd, Iv e Azione confermano di non partecipare al voto, mentre M5s e Avs convergono sul nome di Alessandro Di Majo, vicino al Movimento 5 Stelle.

Rai, la Camera elegge Federica Frangi e Roberto Natale nel Cda

Alla leader dem ha replicato il presidente M5s Giuseppe Conte: “Noi siamo stati coerenti sulla Rai. Siamo con Avs, non capisco la decisione del Pd. Il cda del servizio pubblico deve essere presidiato dalle forze di opposizione. La spaccatura c’è stata da parte del Pd insieme a Renzi, che dopo la riforma della Rai del 2015 fanno questa spaccatura”. “Il campo largo non esiste. Perché se esistesse avremmo una situazione differente – ha dichiarato il leader di Europa Verde Angelo Bonelli -. È un lavoro che dobbiamo fare con molta pazienza, ci riusciremo. Abbiamo molti punti in comune, ma sulla Rai abbiamo una valutazione diversa. Noi non riteniamo saggio lasciare a Telemeloni il controllo del cda“.

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